
In Piazza San Pietro 100.000 fedeli
Sono circa 100 mila i fedeli provenienti da ogni parte del mondo accorsi in piazza San Pietro per la messa della domenica di Pasqua, presieduta da Papa Francesco. Sull’altare il cardinale Giovanni Battista Re, decano della Collegio cardinalizio. Concelebrano con il Santo Padre, 32 cardinali, 15 vescovi e 300 sacerdoti. Come ogni anno, in occasione della Pasqua, i fiori in piazza San Pietro sono stati offerti dai Paesi Bassi. Si tratta di una tradizione di quasi 40 anni.
A fine messa, dalla Loggia della Basilica, il Pontefice ha impartito la benedizione Urbi et Orbi. “Affrettiamoci a crescere in un cammino di fiducia reciproca: fiducia tra le persone, tra i popoli e le Nazioni. Lasciamoci sorprendere dal lieto annuncio della Pasqua, dalla luce che illumina le tenebre e le oscurità in cui troppe volte il mondo si trova avvolto” ha affermato Bergoglio.
Poi gli appelli per i Paesi in cui ci sono conflitti e difficoltà a partire dall’Ucraina: “Aiuta Signore l’amato popolo ucraino nel cammino verso la pace, ed effondi la luce pasquale sul popolo russo. Conforta i feriti e quanti hanno perso i propri cari a causa della guerra e fa’ che i prigionieri possano tornare sani e salvi alle loro famiglie. Apri i cuori dell’intera Comunità internazionale perché si adoperi a porre fine a questa guerra”.
Il Papa ha espresso preoccupazione anche per Gerusalemme: “In questo giorno ti affidiamo, Signore, la città di Gerusalemme, prima testimone della tua risurrezione. Manifesto viva preoccupazione per gli attacchi di questi ultimi giorni che minacciano l’auspicato clima di fiducia e di rispetto reciproco, necessario per riprendere il dialogo tra Israeliani e Palestinesi, così che la pace regni nella Città Santa e in tutta la regione”.
E poi il pensiero per le persone colpite dal terremoto in Turchia e in Siria e la preghiera per tutti “i rifugiati, i deportati, i prigionieri politici e i migranti, specialmente i più vulnerabili, nonchè tutti coloro che soffrono la fame, la povertà e i nefasti effetti del narcotraffico, della tratta di persone e di ogni forma di schiavitù”.
Michela Lopez