In Italia due adolescenti sotto i 17 anni su 10 fumano. Gli oncologi suggeriscono di aumentare di 5 euro il prezzo dei pacchetti proprio per dissuadere i teenagers. In questo modo, per i medici, si recupererebbero anche risorse finanziarie da trasferire subito al Servizio sanitario nazionale. L’iniziativa è al centro di un convegno promosso da Aiom alla vigilia del 26/mo congresso nazionale della Società scientifica, che si apre nelle prossime ore a Roma.
Tra i ragazzi sotto i 18 anni, ben l’11% consuma più di mezzo pacchetto di sigarette al giorno. Tra i tabagisti abituali, di
ogni fascia d’età, oltre il 44% ha iniziato prima dei 18 anni. Tutti dati che dimostrano la grande importanza di disincentivare i giovanissimi ad acquistare sigarette. “Nel 2018 il 6% di tutte le ospedalizzazioni nazionali era attribuibile al fumo di tabacco”, prosegue Silvano Gallus, responsabile del Laboratorio di ricerca sugli stili di vita dell’Istituto Mario Negri: “E’ dimostrato che un aumento delle accise riduce l’uso di tabacco e la prevalenza di fumatori, soprattutto tra i giovani, e ben il 62% degli italiani – conclude – è favorevole a portare il prezzo del singolo pacchetto di sigarette a 10 euro”.
Proprio per questo è stata lanciata #SOStenereSSN, la campagna promossa da Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e da Fondazione Aiom con Panorama della Sanità.
“Gli ultimi dati tra i giovanissimi sono preoccupanti – sostengono Francesco Perrone (presidente Aiom) e Saverio Cinieri
(presidente di Fondazione Aiom) – nel 2023 la metà degli studenti ha ammesso di aver fumato sigarette almeno una volta nella vita: oltre 1 milione e 200mila adolescenti sia maschi che femmine. Il vizio può essere contrastato, con maggiore successo, tra coloro che hanno appena iniziato. Perciò riteniamo che un aumento forte del prezzo d’acquisto possa essere particolarmente efficace per i più giovani. Cinque euro in più significa di fatto quasi raddoppiare il prezzo attuale delle sigarette, che potrebbe diventare un costo economico insostenibile per minorenni spesso studenti o lavoratori a inizio carriera. Con il doppio vantaggio di trovare nuove entrate per il sistema sanitario oggi particolarmente in affanno”.
In totale sono almeno 27 le patologie fumo-correlate, aggiunge Giulia Veronesi, direttore del Programma Chirurgia toracica robotica del San Raffaele di Milano e membro del Comitato di lotta al fumo di Fondazione Umberto Veronesi. Tra queste, sottolinea, “vi sono molte patologie oncologiche ma anche respiratorie, cardiovascolari, con danni anche alla sessualità maschile. Le sigarette sono poi le principali responsabili del tumore del polmone, uno dei più temuti e pericolosi. E’ una neoplasia che determina oltre 35mila decessi l’anno solo in Italia”. A questi, sottolinea, “vanno poi aggiunti i costi socio-sanitari che solo per questo carcinoma ammontano a più di 2,5 miliardi l’anno. Nel nostro Paese però il prezzo di un pacchetto di sigarette è ancora basso e si attesta in media a 5-6 euro mentre in altri Stati arriva a 12-15 euro”.
Stefania Losito