Le case degli italiani “libere dal fumo”, cioè quelle nelle quali è vietato accendersi una sigaretta, posizionano il Paese al quarto posto in Europa nella classifica europea pubblicata su ERJ Open Research, coordinata dall’Istituto Mario Negri. Il lavoro mette a fuoco il fenomeno del fumo passivo di sigaretta nelle abitazioni di 12 paesi nel periodo 2017-2018.
E’ emerso che l’Italia, con il 75,8% di case con restrizione totale del fumo, si posiziona al 4 posto tra gli Stati considerati, con il 13,4% di case con restrizione parziale e il restante 10,8% senza alcuna restrizione. “L’Italia, grazie alla Legge Sirchia del 2005, è stata il primo Paese europeo, con l’Irlanda, a vietare il fumo al chiuso negli ambienti pubblici e nei luoghi di lavoro”, commenta Silvano Gallus responsabile del Laboratorio di Ricerca sugli Stili di Vita dell’Istituto Mario Negri.
L’indagine, che ha coinvolto quasi 12mila cittadini, evidenzia che le abitazioni libere da fumo stanno aumentando gradualmente in Europa, con un incremento di circa l’1% all’anno. Risulta inoltre che le donne, le persone anziane, le persone con un livello di istruzione più alto e quelle che vivono con bambini sono più propense a vietare il fumo nelle loro case. Ma non basta.
“A questo ritmo lento – spiega l’autrice dello studio Olena Tigova, dell’Unita’ di Controllo del Tabagismo dell’Istituto Catalano di Oncologia di Barcellona – potrebbero essere necessari altri 30 anni prima che tutte le abitazioni in Europa siano libere da fumo. Per accelerare il processo sono necessarie misure di controllo del tabacco più incisive. L’espansione delle leggi contro il fumo nei luoghi di lavoro, negli spazi pubblici e in alcune aree private, come le auto, insieme a nuove strategie per ridurre il fumo nelle case, contribuirà a rendere le abitazioni europee libere da fumo più rapidamente”.
Il 70% delle persone intervistate non consente di fumare in nessuna parte della propria casa. Un ulteriore 18% ha
dichiarato di applicare alcune regole, ma di non rendere la propria casa completamente libera da fumo. Il 13% delle case in cui non vivono fumatori consente comunque ai visitatori di fumare.
La proporzione di case senza fumo per Stato, dal valore più alto al più basso, è stata la seguente: Inghilterra (84,5%), Irlanda (79,4%), Lettonia (78,9%), Italia (75,8%), Germania (75%), Portogallo (74%), Polonia (69,6%), Francia (65,1%), Spagna (57,6%), Bulgaria (56,6%), Romania (55,2%) e Grecia (44,4%).
Stefania Losito