
Parte dei 39 migranti ospitati nel Cpr albanese di Gjader avrebbero protestato e danneggiato delle finestre, nei giorni scorsi. A quanto si apprende da ambienti del Viminale, nel centro di permanenza e rimpatrio ci sarebbe stato qualche vetro rotto ma, precisano, nessuna rivolta è in atto ed ora la situazione è rientrata nell’ordinarietà. Il carcere allestito nel sito, precisano le stesse fonti, non è stato aperto ed al momento non ospita nessuno.
Una settimana fa, in 40 erano arrivati sulla nave Libra della Marina Militare, trasferiti dai Cpr italiani e poi accompagnati al centro di Gjader. La nave era partita da Brindisi. Sono cittadini di diverse nazionalità che nei giorni prima erano giunti nel Cpr di Restinco, e per i quali il governo ha disposto il trasferimento nella struttura in Albania. La decisione dopo l’approvazione del decreto del 28 marzo che consente il trasferimento non più solo dei richiedenti asilo intercettati in mare, ma anche degli irregolari per i quali c’è il decreto di espulsione e viene convalidata la permanenza in un Cpr.
Dei 40 arrivati, uno è tornato in Italia: non è stato ritenuto “idoneo” alla “vita in comunità ristretta”, e per questo un georgiano di 39 anni è rientrato a Bari. Il georgiano, assistito dall’avvocata Loredana Liso, è affetto da problemi psichiatrici e, nonostante sia rimasto per vari mesi ospite del Cpr di Bari-Palese (dal 27 novembre scorso), non sarebbe mai stato sottoposto a visita specialistica. Una volta giunto in Albania, su richiesta del suo legale, è stato sottoposto a una rivalutazione da parte della ‘Commissione vulnerabilità’, che ne ha attestato l’inidoneità alla vita in comunità ristretta.
La commissione vulnerabilità è stata istituita con decreto ministeriale del settembre 2024 e opera sulla base di un
protocollo di presa in carico sanitaria dei migranti ospitati nelle strutture albanesi, come previsto dalla legge n.14 del
2024. Attestata la sua inidoneità, il direttore dei centri Albania ne ha disposto il trasferimento immediato in Italia. Il 39enne è in attesa che venga trovata una sistemazione idonea alle sue patologie.
Stefania Losito
(foto in copertina del cpr di Gjader dal sito Cir Rifugiati)