
I sindacati Fim, Fiom e Uilm dell’Ex Iva di Taranto passano ai fatti e proclamano per domani 4 ore di sciopero nazionale in tutti gli stabilimenti, in concomitanza con l’incontro che avverrà a Palazzo Chigi con il Governo. I sindacati chiedono chiarimenti sulla situazione del siderurgico, dopo l’incidente all’Altoforno 1 e le conseguenze sull’occupazione. Intanto le negoziazioni con gli azeri “continuano”, assicura il ministro delle Imprese Adolfo Urso, ma toccherà “adattare il piano industriale a ciò che è accaduto”. Diversi gli appelli per trovare in fretta una soluzione, come quello del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, per cui sarebbe una “pazzia” perdere “un’impresa e un’industria così importante per essere competitivi” e “acquistare l’acciaio in altri continenti”.
Nelle ultime settimane si è temuto che le trattative con Baku Steel andassero in fumo insieme all’altoforno 1. Prima l’incidente, appunto. Poi, l’ulteriore richiesta di cassa integrazione, nella logica – ribadita da Urso – di “metà produzione, metà occupazione”. Infine, l’annullamento da parte del Consiglio di Stato della gara per la realizzazione di un impianto per produrre il cosiddetto preridotto, una sorta di acciaio green. Urso ieri ha presieduto un tavolo su Taranto. Davanti a
rappresentanti istituzionali e delle aziende – inclusi quelli di Fincantieri, Toto Holding-Renexia e Webuild – ha discusso del futuro industriale del territorio. Ne sono emersi 15 progetti che vanno dalla carpenteria metallica ai cantieri navali per yacht, passando da eolico, solare, data center e la più grande infrastruttura di calcolo AI in Europa. Il tutto per un “potenziale occupazionale di oltre 5mila addetti” che potrebbe in parte compensare l’ulteriore crisi.
Il movimento Giustizia per Taranto, nel mentre, ha scritto una lettera a Baku Steel, ai cinesi di Baosteel e a Jindal per avvertirli del fatto della pericolosità degli impianti sia “per chi lavora all’interno che per chi vive all’esterno”. Un invito a recedere dall’acquisto dell’ex Ilva: “l’acciaieria genera solo perdite”, avvertono gli attivisti.
Michela Lopez