
Sono circa 13 milioni gli italiani che si sono messi in viaggio in questo primo fine settimana di esodo estivo. Traffico intenso su strade e autostrade per tutta la mattinata e il primo pomeriggio di sabato. La situazione si è normalizzata in serata. Domenica però si precedono disagi per il rientro nelle città dai luoghi di villeggiatura, mare e montagna. Con l’arrivo del primo maxi-esodo l’Anas ha dato il via al piano estivo, in vista degli oltre 273 milioni di spostamenti previsti fino al prossimo 31 agosto. Potenziato l’impegno del personale su tutto il territorio nazionale e ridimensionata la presenza dei cantieri. Fino all’8 settembre saranno chiusi o sospesi 1.348 cantieri, circa l’81% di quelli attivi (1.672). Per agevolare i flussi di traffico già dal 1° luglio sono stati chiusi 98 cantieri inamovibili pari a circa 680 km di strada. Sono operativi 2.500 addetti con il presidio delle squadre Anas h24 per monitorare la rete stradale e intervenire subito in caso di emergenza. Il traffico più intenso è stato verso il Sud, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e lungo i valichi di confine in direzione di Francia, Slovenia e Croazia, e in uscita dai centri urbani. Secondo i dati di Confesercenti, saranno oltre 6,4 milioni le presenze attese nelle strutture ricettive italiane in quest’ultimo weekend di luglio.
Ad accompagnare i turisti tempo incerto su gran parte del Paese, soprattutto al Nord e al Centro. Il caldo intenso delle ultime settimane sarà soppiantato nei prossimi giorni dal ciclone carico di temporali e venti forti proveniente dal nord Europa. Lunedì è attesa una vera e propria burrasca con forti colpi di vento e locali nubifragi. Le temperature, inoltre, registreranno un calo di 10-15 gradi. Intanto, però, non accennano a diminuire le richieste di intervento aereo da parte delle regioni per domare i numerosi incendi registrati su tutto il territorio. Oggi, in totale, sono stati 27: 10 dalla Sicilia (dove è stata interessata anche la riserva dello Zingaro), 7 dalla Calabria, 3 rispettivamente dalla Puglia e dal Lazio, 2 dalla Basilicata, uno dalla Campania e una dall’Abruzzo. Secondo i dati di Legambiente, nei primi 7 mesi del 2025 sono andati in fumo oltre 30 mila ettari di territorio pari a 43.400 campi da calcio, con una media di 3,3 incendi al giorno e una superficie media bruciata di 47,5 ettari.
MD