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Esplode casolare nel Veronese, morti tre carabinieri. Fermati tre fratelli

Tre carabinieri sono morti e quindici, tra militari e agenti di polizia, sono rimasti feriti in un’esplosione che si è verificata in un casolare di Castel D’Azzano, in provincia di Verona. Un uomo e una donna di 60 anni, fratelli, sono stati fermati dalle forze dell’ordine, mentre un terzo familiare è ricercato nella zona. Entrambi sono rimasti feriti, l’esplosione sarebbe stata provocata proprio dalla donna. Le forze dell’ordine erano arrivate sul posto per sgomberare l’abitazione, in cui c’erano tre persone, quando c’è stata la deflagrazione, evidentemente per evitare di essere mandati via. Era l’ennesimo tentativo. L’intero casolare, di due piani, è crollato travolgendo militari e agenti. Sul posto anche i Vigili del fuoco, ma per i carabinieri, che appartenevano alle forze speciali, non c’è stato nulla da fare. La casa era satura di gas e l’esplosione è stata innescata all’apertura della porta d’ingresso.

Lo sgombero del fondo agricolo era programmato da tempo e dopo vari tentativi, andati a vuoto, anche perché i tre
fratelli avevano minacciato di farsi saltare in aria, sono stati invitai sul posto militari dei Reparti Speciali di Padova e Mestre, supportati dagli agenti dell’Uopi, dipendenti dalla Direzione Centrale Anticrimine, vista la delicatezza dell’intervento.

Rinforzi dei vigili del fuoco sono giunti da Venezia , per le ricerche delle persone rimaste intrappolate sotto le macerie.
Alcune squadre erano già attive sul posto a supporto delle forze dell’ordine, quando è avvenuto lo scoppio. Dal comando lagunare sono giunte le squadre “Usar” (Urban search and rescue) con 20 pompieri per le attività di ricerca. 

“E’ una tragedia incredibile, dei comportamenti assurdi. Da parte mia c’è un dolore incredibile”, ha commentato a caldo il procuratore capo di Verona, Raffaele Tito, giunto sul posto dell’esplosione. “Dovevamo eseguire un decreto di
perquisizione – ha aggiunto – si cercavano anche delle bottiglie molotov. Carabinieri e Polizia hanno cercato di agire in massima sicurezza e con tutte le attrezzature necessarie. Ma l’esito è stato inaspettato e molto doloroso”.

Un “bilancio terribile”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a Uno Mattina. “Al momento dell’accesso forzoso fatto a questo appartamento i testimoni raccontano che è stato subito visibile l’odore del gas e c’è stata la deflagrazione”.

“Non volevano abbandonare la casa ma c’era un ordine del giudice di eseguire lo sgombero, quindi carabinieri e polizia di Stato vi hanno dato esecuzione”. Ha detto Antonello Panuccio, vicesindaco di Castel d’Azzano. “In Comune si conosceva la situazione della famiglia ed eravamo pronti ad accoglierli in qualche sistemazione provvisoria in strutture qui nella zona – ha poi aggiunto – in realtà non erano soggetti fragili, non c’erano minori e nemmeno anziani”. Confermando quanto si era appreso inizialmente, il vicesindaco ha spiegato che si tratta di “agricoltori che coltivavano i campi, che purtroppo sembra siano stati coinvolti in fatti criminosi e hanno dovuto subire l’esecuzione forzata del
recupero del credito sulla casa, che era uno dei pochi beni che avevano”.

I tre fratelli erano già noti per due episodi con la stessa dinamica, avvenuti un anno fa. Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi, agricoltori e allevatori con problemi finanziari e ipotecari. Prima in ottobre, e poi il 24 novembre del 2024 si
erano opposti all’arrivo dell’ufficiale giudiziario aprendo una bombola di gas. Franco e Maria Luisa erano anche saliti sul tetto. Sul posto erano arrivati i vigili del fuoco, Carabinieri e Polizia locale, che dopo una mediazione avevano evitato il peggio.

“Tutte le volte che c’è una tragedia di questo tipo, piangiamo e ci inchiniamo a queste persone che sono morte mentre facevano il loro dovere, ma purtroppo con la pazzia, così come col terrorismo e qualunque tipo di incidente, non è possibile prevenire la drammaticità di questi eventi”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine del Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione di Coldiretti, in corso a Roma, parlando dell’esplosione. “Le loro famiglie non saranno lasciate sole perché fanno parte della grande famiglia della Difesa, per il resto”, su quello che si può fare, “punire le persone che hanno fatto quest’atto incommentabile e scellerato”, ha aggiunto. 

LA RICOSTRUZIONE – I tre fratelli si sono barricati in casa e, dopo vari tentativi di farli uscire, sono entrati in azione le forze dell’ordine: alcuni sono saliti sul tetto per calarsi nello stabile dall’alto, mentre altri si sono diretti all’ingresso per procedere all’irruzione. Giunti sull’uscio è stato sentito un forte odore di gas provenire dall’interno, quasi sicuramente fatto uscire da una o più bombole, e quando è stata aperta la porta d’ingresso si è sentita una forte esplosione che ha investito carabinieri, poliziotti e vigili del fuoco. La donna, ferita, è stata bloccata, mentre i due fratelli che, pare avessero trovato rifugio nella stalla, hanno tentato di fuggire: uno è stato arrestato, mentre il secondo è riuscito a fuggire per i campi.

IL RACCONTO –  Il ministro Piantedosi si è collegato in videoconferenza con i militari che hanno partecipato all’operazione insieme al comandante provinciale dei carabinieri di Verona, Claudio Papagno, che ha diretto il servizio: “Ci siamo trovati davanti a una follia – ha detto Papagno – ci ha colpito la deflagrazione della bombola mentre i militari stavano salendo. L’impatto è stato pieno e ha fatto sì che crollasse tutta la struttura”.
Il carabiniere, con accanto i quattro militari dimessi tra cui un vicebrigadiere della seconda coppia entrata, rimasto ustionato, ha spiegato che gli occupanti della casa “avevano anche delle molotov pronte attraverso il camino dopo aver saturato la casa con il gas. Erano asserragliati”. Il comandante ha anche precisato che altri sette carabinieri sono ancora ricoverati in ospedale.

Stefania Losito

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