I beni alimentari aumentano, seguiti da quelli per la cura di casa e persona
Carrello della spesa più caro per gli italiani nel mese di febbraio. La causa, come afferma l’Istat, è da ricercarsi nelle “tensioni inflazionistiche si propagano, in particolare ai beni alimentari, i cui prezzi accelerano di oltre un punto, trascinando oltre il 4% anche la crescita dei prezzi del cosiddetto ‘carrello della spesa’”. Il commento dell’istituto di statistica italiano arriva dopo l’analisi dell’ottavo aumento consecutivo dell’inflazione. A febbraio si è registrato un aumento sia dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +3,2% di gennaio a +4,2%) sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,3% a +5,4%).
Sulla spesa degli italiani pesa, dunque, la guerra in Ucraina: il rincaro dei beni alimentari è conseguenza dell’aumento dei prezzi dell’energia, che si trasferisce sulla filiera agroalimentare.
Sono stati colpiti gli agricoltori, costretti ad affrontare rincari nei costi di produzione, ma anche i consumatori con l’inflazione che spinge i prezzi al consumo e aumenta povertà e fame. Le formazioni sulle conseguenze dei rincari sulle famiglie arrivano da Coldiretti, che ha commentato i dati Istat sull’inflazione a febbraio. Il balzo dei beni energetici si trasferisce, infatti, a valanga sui bilanci delle imprese agricole costrette a vendere sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera.
Stando alla denuncia di Coldiretti un chilo di grano, nonostante gli aumenti, viene pagato agli agricoltori 31 centesimi; serve per produrre un chilo di pane che viene venduto a consumatori a prezzi che variano dai 3 ai 4 euro a seconda delle città . L’incidenza del costo del grano sul prezzo del pane resta dunque marginale pari a circa il 10% e il problema vero è il costo dell’energia che ha colpito tutte le attività produttive; dal gasolio per il trattore al riscaldamento delle serre, fino al prezzo dei concimi per garantire fertilità ed aumentare la produzione.
Angela Tangorra