Nell’udienza del mercoledì: “Gli anziani devono indicare al mondo la strada giusta”
“E adesso vi chiedo di pensare, di fare un pensiero: pensiamo a tanti bambini, ragazzi, ragazze, che sono in guerra, che oggi in Ucraina stanno soffrendo. Sono come voi, come noi, sei, sette, dieci, 14 anni… Voi avete davanti un futuro, una sicurezza sociale, di crescere in una società di pace, invece questi piccoli, e anche piccolini, devono fuggire dalle bombe, stanno soffrendo, tanti, con quel freddo che fa lì”. Così ha detto Papa Francesco al termine del saluto nella Basilica di San Pietro – prima dell’udienza generale nella Sala Nervi – agli studenti della Scuola “La Zolla” di Milano, accompagnati dagli insegnanti e dalle famiglie.
“Ognuno di noi pensi a questi bambini e a questi ragazzi – ha proseguito il Pontefice -. Oggi stanno soffrendo, a tremila chilometri da qui. Preghiamo il Signore: io farò la preghiera e voi col cuore e con la mente pregate con me”. “Signore Ges ù- ha quindi detto il Papa -, ti chiedo per i bambini, ragazzi, ragazze che stanno vivendo sotto le bombe, in questa guerra terribile, che non hanno da mangiare, che devono fuggire, che non hanno casa, tutto. Signore Gesù , guarda questi bambini, questi ragazzi, guardali, proteggili. Sono le vittime delle superbia di noi, degli adulti. Signore Gesù, benedici questi bambini e proteggili. Insieme preghiamo la Madonna”.
Nell’udienza generale nella Sala Nervi, dedicata al tema della vecchiaia, papa Francesco ha posto l’accento sul fatto che “gli esseri umani, quando si limitano a godere della vita, smarriscono perfino la percezione della corruzione, che ne mortifica la dignità e ne avvelena il senso”. “. Secondo il Papa, “finchè la vita normale può essere riempita di ‘benessere’, non vogliamo pensare a ciò che la rende vuota di giustizia e di amore. ‘Ma io sto bene, ma perché devo pensare ai problemi umani, alle guerre. alla malvagità? No, io sto bene’. Questo è il pensiero inconscio che ci porta a vivere uno stato di corruzione”. “La corruzione può diventare normalità? Purtroppo sì – ha osservato Francesco -. Si può respirare l’aria della corruzione come si respira l’ossigeno. E che cosa apre la strada alla corruzione? La spensieratezza che si rivolge solo alla cura di se’ stessi: ecco il varco che apre la porta alla corruzione, che affonda la vita di tutti”. “La corruzione trae grande vantaggio da questa spensieratezza non buona – ha insistito il Papa -: ‘tutto va bene, non mi importa degli altri’, ammorbidisce le nostre difese, offusca la coscienza e ci rende – anche involontariamente – dei complici. Perchè la corruzione non va mai da sola, sempre ha dei complici e sempre si allarga, si
allarga”.
E per il Pontefice, “la vecchiaia è nella posizione adatta per cogliere l’inganno di questa normalizzazione, di una vita ossessionata dal godimento e vuota di interiorità: vita senza pensiero, senza sacrificio, senza interiorità, senza bellezza, senza verità, senza giustizia, senza amore. Questa è corruzione”. Francesco ha sottolineato che “la speciale sensibilità dell’età anziana per le attenzioni, i pensieri e gli affetti che ci rendono umani, dovrebbe ridiventare una vocazione di tanti. E sarà una scelta d’amore degli anziani verso le nuove generazioni”.
“Saremo noi a dare l’allerta – ha spiegato -. Le nuove generazioni aspettano una parola da noi anziani che sia profezia, contro l’abitudine alla corruzione. Noi anziani dobbiamo essere dei profeti contro la corruzione. E domando a tutti voi: il mio cuore è pronto a essere profeta contro la corruzione di oggi?”. “Noi anziani dobbiamo prenderci cura dei giovani, che sono in pericolo – ha avvertito -. Noi donne e uomini di una certa età, per non dire vecchi perchè alcuni si offendono, non dimentichiamo che noi abbiamo la possibilità della saggezza, di dire agli altri che questa strada della corruzione non porta a nulla”. “Io faccio un appello oggi a tutte le persone che hanno una certa età, per non dire vecchi – ha concluso il Papa -: state attenti, voi avete la possibilità di denunciare la corruzione umana, nella quale va avanti questo relativismo dove sembra che tutto sia lecito. Il mondo ha bisogno di giovani forti che vanno avanti e di vecchi saggi. Chiediamo al Signore la grazia della saggezza”.
Angela Tangorra