Nel 2027 il Parco della Giustizia di Bari nascerà su un’area di quasi 15 ettari, attualmente occupata dalle ex caserme Milano e Capozzi, nel quartiere Carrassi. Sarà dotato di un grande parco verde, con all’interno un lago artificiale, che coprirà una superficie di oltre dieci ettari, il 70% del totale. La parte restante ospiterà gli edifici destinati all’attività giudiziaria. I dettagli del progetto sono stati presentati ieri nella sala Caduti di Nassirya del Senato, a Roma, con il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, il sindaco di Bari Antonio Decaro e la direttrice dell’Agenzia del
Demanio, Alessandra dal Verme. Il complesso sarà costituito da quattro edifici a corte, a pianta quadrata, disposti fra loro in modo da richiamare l’immagine di un quadrifoglio scomposto, tra le cui foglie si aprono spazi di percorrenza e di sosta. Il nuovo Parco ospiterà 1.800 professionisti, fra giudici, procuratori, magistrati, avvocati e altre figure professionali. Gli spazi saranno articolati in una serie di corti giudiziarie e luoghi di formazione, accompagnati da ambienti amministrativi e di supporto, incardinati da ampi spazi di relazione. Il polo permettera’ infatti di unificare tutti gli uffici giudiziari di Bari: il Tribunale Penale, il Tribunale Civile, la Corte d’Appello, il Tribunale dei minorenni, il Tribunale di Sorveglianza e il Giudice di Pace. L’importo totale dell’investimento per la realizzazione dell’opera e’ di circa 405 milioni di euro, di cui 382 milioni gia’ stati stanziati dal ministero della Giustizia e la restante quota messa a
disposizione con i fondi dall’Agenzia del Demanio. il Parco permetterà di abbattere il costo delle locazioni passive che, per i soli uffici giudiziari baresi, ammontano a circa due milioni di euro annui. L’operazione vede impegnati ministero della Giustizia, Agenzia del Demanio e Comune di Bari nello sviluppo e nella trasformazione del territorio attraverso un articolato piano di interventi strategici che riguardano, tra gli altri, la mobilità dolce, la riqualificazione di quartieri decentrati e degradati e la lotta al cambiamento climatico.
Il progetto consentirà di minimizzare le emissioni di Co2, e di ridurre o raggiungere la neutralità carbonica attraverso
l’integrazione di soluzioni a elevate prestazioni energetiche, interventi di rinaturalizzazione, l’utilizzo di tecnologie per
la riduzione dei consumi idrici e di materiali a contenuto riciclato, in linea con i principi Esg (Environmental, social e
governance) adottati dall’Agenzia del Demanio.
Stefania Losito