Stava collaudando una moto sul circuito Porsche di Nardò, nel Salento, quando si è scontrato con un’auto, con a bordo un altro collaudatore al lavoro, e per lui non c’è stato nulla da fare. Un driver dipendente di una ditta esterna, Mattia Ottaviano, di 36 anni, di Tuglie, è morto stamattina sulla pista della Nardò Technical Center, il centro prove di proprietà Porsche gestito da Porsche Engineering. Il conducente della vettura è rimasto ferito.
Lo scontro avrebbe coinvolto una Porsche Panamera e una moto Ducati Panigale. Subito dopo il tamponamento, la moto ha preso fuoco. Il centauro è morto dopo essere stato sbalzato dalla moto. Sul posto sono in corso i rilievi delle forze dell’ordine ed è atteso l’arrivo del pm di turno del Tribunale di Lecce che aprirà un fascicolo.
Il circuito si sviluppa su una superficie complessiva di 700 ettari, e offre una grande varietà di piste di prova, per garantire un’ampia gamma di possibilità di testing. “Tutte le piste – è scritto nel sito web del circuito – sono caratterizzate da elevati standard di sicurezza e confidenzialità”.
Immediata la reazione dei sindacati che stamani erano in presidio per ricordare le vittime sul lavoro nel cantiere di Firenze. “Mentre siamo in riunione in Prefettura per la prevenzione e il rispetto della salute e della sicurezza, l’ennesima morte di un lavoratore di una ditta in subappalto – commenta Valentina Fragassi, segretaria generale della Cgil Lecce – Non se ne può più. Ora basta! Il Governo non faccia comunicati di cordoglio ma leggi a tutela della vita di chi lavora. Di lavoro si deve vivere e non morire”. “Alla Regione Puglia – sottolinea invece la segretaria generale Cgil Puglia, Gigia Bucci – chiediamo di farsi promotrice di un tavolo di coordinamento tra parti datoriali, sindacali e enti ispettivi per
intensificare le azioni sul versante della formazione e delle ispezioni. Così come, sul modello di quanto i sindacati
confederali chiedono a livello nazionale nella propria piattaforma, chiediamo di lavorare a una legge regionale che
istituisca una patente a punti per le aziende, penalizzando nell’accesso dei finanziamenti pubblici di propria competenza, quelle che sono incorse già in sanzioni per il mancato rispetto di norme sulla sicurezza o contrattuali, e infortuni per cui sono state accertate responsabilità nell’organizzazione dei sistemi di protezione e prevenzione”.
“Servono – afferma Mauro Fioretti, coordinatore Uil Lecce – misure di prevenzione serie, formazione, più fondi per
potenziare i controlli; serve introdurre un sistema di premialità per le aziende virtuose che investono in sicurezza.
Tutta la Uil si stringe attorno ai familiari della giovane vittima sul lavoro di Nardò e degli operai morti a Firenze”.
“È imperativo – sottolinea Ada Chirizzi, segretario generale Cisl Lecce – ribadire l’importanza della sicurezza sul posto di
lavoro e sottolineare la necessità di adottare misure concrete per evitare simili tragedie”. Anche la Fim Cisl sottolinea la
necessità di “maggiori controlli su ogni posto di lavoro per evitare simili tragedie: alla luce degli eventi drammatici che
si stanno susseguendo in questi giorni sul territorio nazionale e nel Salento appare quanto mai necessario richiedere la
convocazione urgente dell’osservatorio provinciale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro istituito presso la prefettura di
Lecce”.
Stefania Losito
(@credits: foto in copertina dal profilo Facebook della vittima)