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Covid, meno restrizioni e niente Dad per gli studenti adolescenti vaccinati. Il ministro Speranza: “Mascherine ancora necessarie”

Da oggi le nuove regole, 600mila gli studenti rientrati in presenza

Da oggi in Italia meno restrizioni anti-Covid ma restano due regole: mascherine e Green pass. La curva dei contagi Covid scende in circa due terzi delle province, solo in alcuni casi si rileva una situazione di stasi o crescita debole. I valori dell’incidenza però sono ancora alti, con il tasso di positività stabile all’11,2%, +20 i ricoveri in intensiva e -117 quelli nei reparti ordinari. I decessi in un giorno sono stati 229. Nella prima settimana di febbraio i nuovi casi sono stati quasi un terzo in meno di quelli dei sette giorni precedenti. Si è passati cioè da 976.223 a 692.250. In 21 giorni il calo è del 43%. “Stiamo piegando la curva senza ulteriori restrizioni”, ha commentato il ministro della Salute, roberto speranza. E “gli studenti vaccinati in fascia 12-18 anni non andranno più in didattica a distanza”, ha annunciato Speranza, che pur sottolineando la ‘tendenza nuova’ nei numeri del contagio, proroga l’eliminazione dell’uso delle mascherine. “Continueranno a essere le nostre compagno di viaggio ancora per una fase significativa, anche all’aperto in caso di aggregazioni”, ha chiarito. Sul punto è intervenuto anche il sottosegretario Sileri: “Da metà febbraio sarà rimosso l’obbligo delle mascherine all’aperto; prima o poi toglieremo anche quelle al chiuso, ma è troppo presto per parlarne, ci sarà una fase di transizione”. Che ha aggiunto: “Sarà possibile riprendere in sicurezza alcune attività, come quelle delle discoteche – ha assicurato Sileri – grazie soprattutto al fatto che abbiamo l’85% di vaccinati, il 60% di persone che hanno già avuto la terza dose e una circolazione del virus che tende progressivamente ad essere più
bassa”. 

A proposito della crescita del prodotto interno lordo del 6%, Speranza ha spiegato che è “prima di tutto merito della campagna di vaccinazione”. Sui vaccini per la fascia d’età compresa fra zero e 4 anni “potremo partire solo quando Ema, Aifa (cioè, rispettivamente, le agenzie del farmaco europea e italiana, ndr) e la nostra comunità scientifica nazionale ci diranno che ci sono le condizioni per partire”, ha detto il ministro. Per il momento “non ci sono evidenze scientifiche sulla necessità della quarta dose di vaccino”.

DA OGGI MENO RESTRIZIONI – Da oggi il Green pass per chi ha la terza dose è illimitato. Lo stesso dicasi per chi, completato il ciclo primario, ha contratto il Covid, guarendo. Varrà sei mesi, invece, il green pass rilasciato a chi si è
ammalato e in seguito ha fatto due dosi.

E da oggi sarà dimezzata la quarantena in caso di contatto stretto con un positivo: si scende da 10 a 5 giorni per i non vaccinati, per chi ha concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, per chi lo ha concluso da meno di 14
giorni e per i guariti da oltre 120 giorni senza dose di richiamo.

Sempre da oggi, gli studenti vaccinati e guariti resteranno in presenza nelle classi, qualunque sia il numero di positivi. Secondo alcuni calcoli oltre 600 mila bambini e ragazzi, finora in Dad, torneranno in classe. Nella scuola dell’infanzia fino a quattro casi di positività nella stessa sezione/gruppo classe, l’attività educativa e didattica prosegue in presenza per tutti. Nella scuola elementare fino a quattro casi di positività nella stessa classe le attività proseguono per tutti in presenza con l’utilizzo di mascherine ffp2 (sia nel caso dei docenti che degli alunni sopra i 6 anni) fino al decimo giorno successivo alla conoscenza dell’ultimo caso di positività. Nelle scuole medie e superiori con un caso di positività nella stessa classe l’attività didattica prosegue per tutti con l’utilizzo di mascherine ffp2. Con due o più casi di positività nella stessa classe i vaccinati e i guariti da meno di 120 giorni o dopo il ciclo vaccinale primario, i vaccinati con dose di richiamo e gli esenti dalla vaccinazione proseguono l’attività in presenza con l’utilizzo di mascherine ffp2. Per gli altri studenti è prevista la didattica digitale integrata per cinque giorni.

Perplessi i dirigenti scolastici: “Siamo preoccupati perché ci sono contraddizioni tra alcune disposizioni del decreto legge, altre del ministero della Salute e dell’Istruzione, altre ancora delle Regioni”.

Stefania Losito

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