Scatta oggi l’obbligo di green pass anche per parrucchieri ed estetisti, mentre nelle prossime ore è atteso il decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) con l’elenco delle attività primarie cui si potrà accedere senza certificazione verde anti-Covid: oltre ad alimentari, farmacie, ottici, negozi per acquistare legna o pellet per il riscaldamento, spuntano anche gli uffici postali, ma solo per ritirare la pensione. Lo stesso per le attività all’aperto come benzinai, mercati, edicole. Il pass servirà invece per comprare le sigarette dal tabaccaio. E’ valido anche il green pass semplice, quello ottenibile con un tampone negativo. Le verifiche che l’accesso a queste attività avvenga nel rispetto delle prescrizioni sono a carico dei “relativi titolari, gestori o responsabili”. Sanzioni da 400 a mille euro per i trasgressori.
Passi avanti verso la modifica del sistema dei colori che potrebbe far finire la metà delle Regioni in arancione a breve sotto la spinta dei contagi. “C’è – osserva il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa – una platea del 90% di vaccinati. Di fronte a questo il sistema dei colori generalizzati non ha più senso. L’unico criterio che deve rimanere è quello della zona rossa”.
“Il sistema dei colori non sembra avere più molto senso”, spiega il presidente della Toscana Eugenio Giani. “Io penso – gli fa eco il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini – che vada eliminato: attualmente, ad esempio, in zona gialla è tutto uguale al bianco”. “I colori servono a poco e il sistema va abolito, su questo noi governatori siamo pressoché tutti d’accordo”, ha detto Donato Toma, presidente del Molise.
L’ipotesi emersa dal tavolo tecnico tra ministero della Salute e Regioni è considerare casi Covid soltanto i pazienti ricoverati che hanno sviluppato la malattia, senza includere gli asintomatici in ospedale per altre patologie. Frenata, invece, sulla richiesta di riduzione a 5 giorni delle quarantene per i sintomatici.
Stefania Losito