La Camera conferma la fiducia al governo sul dl Sud con 184 voti a favore, 106 contrari e 2 astenuti. In base ad un accordo tra i capigruppo, al voto finale si dovrebbe giungere domattina. Il testo verrà quindi inviato al Senato: va convertito in legge entro il 18 novembre.
Tra le principali misure contenute nel provvedimento c’è la Zes unica per il Mezzogiorno: dal 2024 la Zona economica speciale per il Mezzogiorno ricomprenderà i territori di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna e sostituirà le Zes attuali. E’ prevista una Cabina di regia Zes, attestata alla Presidenza del Consiglio, con compiti di coordinamento, indirizzo, vigilanza e monitoraggio. Mentre uno specifico portale web garantirà la conoscenza in modo immediato e semplice dei benefici riconosciuti alle imprese (sempre dal gennaio del prossimo anno verrà attivato uno Sportello unico digitale Zes orientato alle attività produttive nel Mezzogiorno).
Nel provvedimento c’è anche il coordinamento tra le risorse europee e nazionali per la coesione e quelle del Piano Nazionale di ripresa e resilienza, da un lato, e le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione del ciclo di programmazione 2021-2027. E’ prevista, a tal proposito, in particolare, l’istituzione di una Cabina di regia, a Palazzo Chigi, per lo sviluppo delle aree interne. Nell’ottica del coordinamento tra risorse Ue e nazionali viene introdotto lo strumento dell”Accordo per la coesione’, in sostituzione dei ‘Piani di sviluppo e coesione’, ai fini dell’attuazione degli interventi finanziati con le risorse del Fondo. Si introduce, inoltre, la possibilità di finanziare gli interventi e le linee d’azione strategici inseriti negli Accordi per la coesione stipulati con le amministrazioni centrali e con le Regioni e Province autonome anche con altre risorse disponibili, quali, in particolare, i fondi strutturali europei e le risorse destinate ad interventi complementari. E’ previsto, in proposito, il coinvolgimento di Invitalia.
Il Dl interviene, poi, sulla disciplina dei Contratti istituzionali di sviluppo (Cis), prevedendo, da un lato, la limitazione della stipulazione dei Cis esclusivamente per la realizzazione di interventi finanziati a carico delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione di valore complessivo non inferiore a 200 milioni di euro e di valore unitario non inferiore alle soglie di rilevanza europea, come indicate nel nuovo codice dei contratti pubblici; dall’altro, la riformulazione della normativa sui poteri sostitutivi in capo al Governo in caso di inerzia o inadempimento delle amministrazioni
pubbliche responsabili degli interventi.
Viene quindi istituita, presso la Presidenza del Consiglio, la Cabina di regia per lo sviluppo delle aree interne,
presieduta dal ministro degli Affari europei, con il compito di approvare il ‘Piano strategico nazionale delle aree interne’ (Psnai). Alla Cabina compete inoltre il monitoraggio dell’utilizzazione delle risorse finanziarie.
Stefania Losito