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Ex Ilva, il ministro del Lavoro convoca i sindacati dell’indotto. Urso ha incontrato i sindaci di Taranto e Genova

Il ministro del Lavoro ha riconvocato oggi alle 13 in videoconferenza i sindacati per un focus sull’indotto di Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva. Si parlerà dei riflessi occupazionali che la crisi dell’ex Ilva sta generando e delle misure da approntare a partire dalla cassa integrazione, peraltro gia’ chiesta dalle aziende per circa 500 lavoratori e destinata a salire nei numeri.

Secondo una stima di Aigi, l’associazione che affianca l’80% delle imprese dell’indotto a Taranto, potrebbero essere come numero massimo 2mila su 4mila di forza lavoro, considerato che molte imprese hanno anche committenti diversi dall’ex Ilva e quindi altre attività.

E dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, arrivano nuove dichiarazioni: “Abbiamo iniziato un processo che ci deve portare assolutamente al rilancio del sito produttivo dell’ex Ilva”. Ha poi chiarito: “Se abbiamo una industria manifatturiera dobbiamo avere una produzione siderurgica adeguata e perciò questo governo ha voluto cambiare rotta”.

Il ministro ha ricordato di aver incontrato ieri i sindaci di Taranto e Genova, dove Acciaierie d’Italia ha le sue sedi. Il primo cittadino di Taranto ha parlato col ministro delle “misure da porre in campo nelle prossime settimane per la salvaguardia del lavoro e dell’indotto in vista della nuova, si spera breve, gestione commissariale”. “Riallacciando un dialogo costruttivo col Governo dopo mesi di incertezze”, il sindaco dichiara di aver ribadito “i presupposti sui quali gli Enti locali possono garantire supporto tecnico-amministrativo alla vicenda, a partire naturalmente dalle tematiche della riconversione tecnologica e delle bonifiche, del fermo delle fonti inquinanti e dell’impiego dei fondi per la transizione giusta europea”.

“Le idee del Governo – ha commentato il sindaco a margine della riunione – ci appaiono piu’ definite e aderenti alla nostra ipotesi di un accordo di programma, che muova dalle ragioni della salute, dell’ambiente e, in generale, della comunita’ ionica. Se cosi’ sara’ all’atto pratico nelle prossime settimane di lavoro, noi non faremo mancare la nostra collaborazione”. “Spero che, nel frattempo, anche il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica voglia sciogliere i nodi relativi alle bonifiche straordinarie del territorio, con la solerte individuazione del nuovo commissario, e alla riperimetrazione del SIN di Taranto, che spingerebbe gli insediamenti della ZES ionico-lucana e gli investimenti comunitari per la decarbonizzazione del nostro sistema economico” ha concluso il sindaco di Taranto. 

Stefania Losito 

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