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Forum Cernobbio, Meloni: “Il caso Sangiuliano non ha indebolito il Governo”. Nessun passo indietro sul sostegno all’Ucraina

Appena seduta sul palco del forum Teha di Cernobbio, il direttore del Corriere della Sera chiede al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a bruciapelo, un commento sul caso Sangiuliano, tra il brusio e le urla degli imprenditori che dicono “basta!”. Era stata accolta con un lungo applauso, vanificato da quello che hanno pensato fosse uno strascico inutile. “Se qualcuno pensa che situazioni come quella di Sangiuliano possono indebolire il governo si sbaglia – ha invece risposto Meloni – Morto il re, vive il re. Dimesso un ministro, buon lavoro al nuovo ministro”. La premier ha ringraziato Sangiuliano per “aver significativamente incrementato visitatori e introiti delle tante realtà culturali che ha l’Italia” e avviato “grandi progetti che erano fermi da decenni”. Interrogata sulla condotta di Maria Rosario Boccia, ha commentato: “Non credo di dovermi mettere a battibeccare con questa persona, lo dico per le tante donne che hanno guardato a questa vicenda come me. La mia idea su come una donna deve guadagnarsi uno spazio nella società è
diametralmente opposta da quella di questa persona”. “Quando si parla per giorni della vita privata di un ministro, la sua vita pubblica è finita. Il primo elemento è che così si conferma che si tratta di una vicenda di vita privata. C’è stata una forte campagna mediatica su una questione privata del ministro – ha chiarito ancora Meloni – fermo restando che lui ha sbagliato a trasformare una questione privata in un fatto pubblico”. Ieri “ho accettato” le dimissioni perché Sangiuliano “voleva liberarsi dalla condizione di ministro per difendersi meglio, perché capiva che il ruolo del governo non poteva continuare a essere sottoposto a questa pressione mediatica” aggiunge.

Prima di entrare nel forum, Meloni, in tailleur doppiopetto azzurro e camicia bianca, ha incontrato per quaranta minuti il premier ucraino Volodymyr Zelensky, al primo piano di Villa d’Este. Non ha rilasciato inizialmente nessuna dichiarazione, poi sul palco ha spiegato: “Se saltano le regole di diritto internazionale avremo una moltiplicazione delle crisi e il caos”. “L’ho detto anche ai miei omologhi di Cina – ha aggiunto- l’unica cosa che non si può fare è abbandonare l’Ucraina al suo destino. E questa è la scelta che sta attuando l’Italia e che non cambierà”. “Non ho mai cambiato idea sull’Ucraina e all’Italia viene riconosciuta una postura seria. Penso che non si deve mollare e non si deve mollare l’Ucraina al suo destino perché questo porterà caos e non pace. E non penso affatto che il destino della guerra in Ucraina sia segnato”. “Dobbiamo fare attenzione a non cadere nelle trappole della Russia – aggiunge – l’invasione dell’Ucraina nasce con l’idea di una guerra lampo. Oggi, a due anni di distanza, ci rendiamo conto che quell’obiettivo è lontano anni luce. Non è una vittoria imminente della Russia, è uno stallo”. 

Il Presidente del Consiglio, riassume una nota di Palazzo Chigi, ha ribadito la centralità del sostegno all’Ucraina nell’agenda della Presidenza italiana del G7 e il continuo impegno a favore della legittima difesa dell’Ucraina e di una pace giusta e duratura. Particolare attenzione è stata dedicata, infine, al tema
della ricostruzione, anche in vista dello svolgimento nel 2025 in Italia della prossima Ukraine Recovery Conference. I due leader hanno discusso degli ultimi sviluppi della situazione sul terreno e delle più immediate necessità dell’Ucraina in vista dell’inverno e a fronte dei continui attacchi russi contro la popolazione civile e contro le infrastrutture critiche.

Poi la premier chiarisce che intende “fare il mio lavoro bene e fino alla fine della legislatura. E penso che gli italiani
possono capire un certo doppiopesismo”, ha spiegato rispetto all’inchiesta della procura di Perugia sui dossier creati con accessi a dati fatto da funzionari pubblici. “Oggi guido il nono governo più longevo della storia. Se arrivo a Natale sarà il sesto. Pasqua? Non l’ho calcolato perché sono scaramantica…poi quando supero il Natale mi studio la Pasqua; la stabilità è la chiave di volta”. “Al di la della battuta – ha aggiunto – bisogna pensare a quanto questo ci è costato”. 

Poi Meloni si è concentrata su economia, Pnrr ed europa. Nel panel sulla presidenza del G7 e il ruolo dell’Italia nello scenario globale, Meloni ha detto che “sul Pnrr abbiamo fatto una cosa utile e non abbiamo perso i soldi. Quindi non bisogna mai abbandonare le proprie tesi quando si è convinti”, ha spiegato, ricordando che all’opposizione sosteneva
che “l’Europa doveva sostenere le catene di approvvigionamento, che la transizioni energetica andava fatta senza approccio ideologico e che bisogna rivedere il Pnrr”.

“Nella legge di bilancio non ci sarà l’abolizione dell’assegno unico e molte altre cose lette sui giornali. C’è la volontà di continuare a fare le cose confermando con le misure che avevamo già. Questo con la consapevolezza che la stagione dei bonus e risorse buttate dalla finestra è finita”, aggiungendo: “Ci sono pochi soldi? Non si possono buttare”. “Le priorità che danno il moltiplicatore migliore – ha
spiegato – sono le imprese che assumono, i salari, la difesa del potere d’acquisto delle famiglie la salute dei cittadini e la natalità, problema che dobbiamo affrontare”. “Il nostro sistema di welfare con questi dati democratici non reggerà – ha sottolineato – perché la popolazione continua a invecchiare, nascono sempre meno figli e avremo sempre più persone da mantenere e meno persone che lavorano per mantenerle”. “Non se ne esce – ha concluso – se non favoriamo anche qui delle politiche diverse”. “La situazione economica non è facile, penso che la differenza la faccia come le risorse vengano utilizzate”. “La cosa – aggiunge – che mi rende più fiera sono i risultati economici a livello nazionale in un contesto impossibile”.

Sulla nomina di Raffale Fitto “siamo in dirittura d’arrivo sull’annuncio della presidenza della commissione europea. Non ho motivo di credere che all’Italia non le venga riconosciuto ciò che le spetta, per la forza che l’Italia ha, e trovo il dibattito surreale”, ha chiarito. “Dicevano che von der Leyen si sarebbe segnato al dito un mancato voto e se fossi in lei mi arrabbierei molto. FdI non aveva votato von der Leyen ma io ho lavorato ben con lei in questi due anni e non ho ragione di credere che le cose vadano diversamente in futuro” aggiunge. Poi va dritta al punto e guarda in faccia gli imprenditori: “Aumentano i contratti stabili e si riduce il precariato. Grazie al governo? No, grazie al tessuto imprenditoriale. E grazie all’eccellenza dei nostri prodotti. Il governo ha dato una mano garantendo una Italia autorevole”.

 “L’Europa ha pensato che il suo ruolo principale fosse quello di regolare tutto. La soluzione non è regolare tutto, ma regolare meno. L’Europa in questo scenario è più forte se si occupa meno delle materie sulle quali gli Stati nazionali, regolando, riescono a difendere maggiormente le proprie specificità”, ha spiegato la premier agli imprenditori. “Se pensiamo di risolvere il problema della nostra competitività aggiungendo regole temo che rischiamo di non aiutare le nostre imprese – aggiunge -. C’è un problema di competitività. Mi ritrovo molto nella locuzione ‘L’America innova, la Cina replica e l’Europa regolamenta’, una fotografia straordinaria del contesto”. Rispetto al passato “vedo che l’Europa prende coscienza su alcune cose che bisogna fare, come ad esempio la difesa. L’Europa questo lo capisce ma poi non si dota degli strumenti. Allo stesso modo è stato per la transizione ecologica”.

“Come il Pnrr è stato in buone mani con Raffaele Fitto – ha detto ancora Meloni – non ho dubbi che sarà in buone mani
anche nei prossimi anni, perché è un progetto strategico sul quale il governo ha dimostrato di mettere tutta la sua capacità e attenzione”. Così la premier Giorgia Meloni ha risposto scherzando anche con il direttore del Corsera, Luciano Fontana per trincerarsi sul nome del prossimo ministro. “Tutto il sistema Paese sta lavorando bene e adesso arriva la fase cruciale e più bella della messa a terra di queste risorse con i cittadini che vedranno il risultato che porta. Penso – ha aggiunto – che tutta Italia debba ringraziare Fitto per il lavoro che ha fatto e che farà, si spera, nei prossimi anni per l’Europa”. Poi ammette: “Ho trovato molto interessanti degli elementi che Enrico Letta ha portato nel suo piano. Ascolteremo adesso Mario Draghi anche con le sue valutazioni. Penso che dobbiamo essere contenti, al di là del fatto che sono stata all’opposizione di entrambi, che ci siano due italiani che vengono chiamati dall’Ue a fare le proprie valutazioni sulla competitività, sul mercato unico e sulle grandi sfide dell’Europa, è una bella cosa”.

Stefania Losito

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