
Quasi otto dipendenti pubblici italiani su dieci consiglierebbe a un amico o parente di lavorare nella pubblica amministrazione, mentre il 67% è soddisfatto del suo ruolo. Emerge dalla ricerca di Fpa presentata oggi al Forum della pubblica amministrazione che ricorda il forte reclutamento con la pubblicazione in soli 15 mesi di procedure per
l’assunzione di 406mila persone. Nella ricerca basata su interviste a circa 1.000 dipendenti si sottolinea che il 45% dei
lavoratori vede miglioramenti nella PA nell’ultimo triennio, soprattutto nella digitalizzazione e nella comunicazione mentre emergono aspetti critici sulle lungaggini normative e burocratiche, soprattutto nei processi interni.
La ricerca, presentata nel corso dell’evento annuale di confronto tra i soggetti pubblici e privati dell’innovazione organizzato da Fpa, società del Gruppo Digital360, sottolinea come nella Pa sia stata aperta una nuova “stagione
straordinaria” di reclutamento. Tra gennaio 2024 e metà aprile 2025 sulla piattaforma inPA sono stati pubblicate procedure per il reclutamento di oltre 406.000 persone, di cui 380.000 attraverso bandi di concorso (il resto mediante avvisi per la ricerca di esperti, mobilità e concorsi DFP-Formez). Una mobilitazione “senza precedenti per quantità, ma anche per tipologia di profili: oltre a 130.000 posti amministrativi e contabili, si contano infatti 8.894 posizioni per profili digitali, 17.774 per tecnici, 2.306 per esperti giuridici e 137.000 per figure educative e formative”.
A proposito di digitalizzazione, i dipendenti pubblici italiani, secondo la ricerca, esprimono un giudizio decisamente positivo sull’impatto dell’intelligenza artificiale sul loro lavoro. Per il 79% l’AI incrementa la produttività individuale, per il 46% sviluppa la creatività per proporre idee e soluzioni nuove, per il 45% migliora la qualità del lavoro, per il 43% è
professionalizzante, perché accresce le competenze. In tutti i casi i giudizi positivi superano decisamente quelli negativi. C’è però un 26,5% di intervistati che ritiene necessario uno sforzo di adeguamento delle competenze e di formazione per gestire al meglio le opportunità dell’AI.
Stefania Losito