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Il nuovo Codice della strada è legge: previste pene più severe. Insorgono le opposizioni

La riforma del Codice della strada è legge. In Senato, l’approvazione definitiva del provvedimento, fortemente voluto dalla Lega e dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, viene accolta con soddisfazione dalla maggioranza.

Ritiro della patente per chi guida col telefonino, ubriaco, drogato e per chi abbandona gli animali in strada. E ancora, stretta sui monopattini con obbligo di targa casco e assicurazione. Sale poi la cilindrata delle auto che potranno guidare i neopatentati, ma il limite durerà tre anni. Sono diventate legge, con l’ok definitivo da parte dell’aula al Senato, le nuove norme di riforma del Codice della Strada. Vengono inasprite le multe ed è resa più facile la sospensione della patente per chi guida con il telefonino in mano o sotto effetto di alcol e stupefacenti: la stretta parte
da subito. Ci sarà tempo un anno invece per attuare una delega di riforma complessiva del codice mentre per le norme sui monopattini servirà un regolamento attuativo.

Contrarie le associazioni di categoria e le opposizioni, in particolare per la stretta sui monopattini, le nuove norme sugli autovelox e sulla definizione delle zone Ztl, e sui controlli per la guida sotto effetto di stupefacenti. Un flash mob di ciclisti attacca la riforma, considerandola “ostile alla mobilità sostenibile”, e chiarisce che non si tratta di “un omaggio alle vittime della strada”. Va dritto come un treno il ministro Salvini, secondo cui il provvedimento è “frutto di un lungo confronto durato più di un anno con associazioni, enti locali, realtà dell’automotive ed esperti, con un obiettivo comune: ridurre le stragi sulle strade italiane”. Per Salvini, il provvedimento porterà “più sicurezza e prevenzione, contrasto ad abusi e comportamenti scorretti, norme aggiornate ed educazione stradale vera”. L’esultanza è di tutto il gruppo leghista, che
sottolinea le misure chiave: dallo stop “ai monopattini selvaggi”, alle “pene più severe per i trasgressori”.

La battaglia iniziale, mesi fa, quando tutto l’iter è cominciato, era interna alla stessa maggioranza, tra Forza Italia e Lega, ma il senatore azzurro Roberto Rosso, che pure tiene a sottolineare le proposte di Fi “riconosciute dal governo”, parla di “una stretta assolutamente necessaria per salvare vite”. Per il sottosegretario ai Trasporti Tullio Ferrante, di Forza Italia, la riforma è un “punto di svolta dopo anni di immobilismo”. Stessa posizione espressa da Noi moderati. Per il senatore di Fratelli d’Italia Etelwardo Sigismondi, il ddl “non risolve tutti i problemi”, ma “mette un freno a una vera e propria strage che insanguina le nostre strade”.

Il Pd accusa “un governo dalla visione miope e anacronistica, che allenta le regole per i veicoli a motore e restringe quelle per la mobilità sostenibile”. Il M5s attacca sia “l’obbrobrio delle sanzioni cumulative relative agli autovelox”, sia la norma sui monopattini “messi fuorilegge con problemi forse fatali per la neonata filiera”. E Avs incalza: “il governo ostacola la creazione di Ztl e aree ciclabili, ignorato il dolore dei familiari delle vittime”.
Giudizio positivo da parte di Aci, Conftrasporto e delle autoscuole Confarca. L’Asaps, associazione Sostenitori e amici Polizia stradale, parla invece di “riforma in chiaroscuro”. Sotto accusa le norme sul sorpasso dei ciclisti, ma non solo. C’è un “ulteriore indebolimento nel contrasto al sistematico superamento dei limiti di velocità”, incalza l’associazione.

LA RIFORMA


TELEFONINI AL VOLANTE – La sanzione per chi guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1.000. Viene inserita anche la sospensione automatica di una settimana se si viene sorpresi col telefono al volante e sulla patenti si hanno almeno 10 punti: questo vale anche per chi viene sorpreso senza cinture o contromano. Se i punti sono più bassi la sospensione è di 15 giorni. In caso di recidiva la multa lievita fino a 1.400 euro, la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti. I tempi di sospensione, poi, raddoppiano se l’uso del telefonino causa un incidente o manda fuori strada un altro veicolo.

GUIDA IN STATO DI EBBREZZA – Tolleranza zero, con novità per i recidivi: se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro si riceve una sanzione tra 573 e 2.170 euro, con una sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria (arresto fino a 6 mesi e ammenda da 800 a 3.200 euro). Sospensione della patente da 6 mesi a un anno. Se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 grammi per litro, la contravvenzione è punita con sanzione detentiva e pecuniaria (arresto da 6 mesi e un anno e ammenda da 1.500 a 6.000 euro) e sospensione della patente da uno a due anni. Cosa si può bere in pratica? Dipende dal peso, dall’altezza e se si è a stomaco pieno: in genere si è sicuri con un bicchiere di vino o una lattina di birra o un bicchierino di superalcolico. Per i neo patentati le norme già in vigore prevedono un tasso alcolico zero per tre anni. Tutte le ipotesi di guida in stato di ebbrezza portano alla decurtazione di 10 punti dalla patente. Tra le sanzioni c’è anche l’obbligo di installare sulla macchina l’alcolock, un dispositivo che impedisce l’avvio del motore in caso di rilevamento di un tasso alcolemico superiore a zero.

GUIDA SOTTO STUPEFACENTI – Tolleranza zero per chi fa uso di stupefacenti. Chi viene trovato alla guida drogato non dovrà più necessariamente essere in uno stato di alterazione psico-fisica, ma basterà che risulti positivo ai test perché scatti la revoca della patente e la sospensione di tre anni.

ECCESSO DI VELOCITA’ – Sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti
massimi di velocità. Se la violazione è compiuta all’interno di un centro abitato e per almeno due volte nell’arco di un anno, la sanzione è innalzata fra 220 e 880 euro con sospensione della patente da quindici a trenta giorni.

CIRCOLAZIONE URBANA E ZTL
– Le limitazioni alla circolazione urbana potranno essere imposte solo se sussistono congiuntamente le esigenze di riduzione di emissione inquinanti e di tutela del patrimonio culturale e di tutela del patrimonio artistico, ambientale e naturale. Nel rispetto dei criteri di adeguatezza e proporzionalità e tenuto conto, comunque, delle esigenze di mobilità e della tutela della produzione. Sono poi previste limitazioni nei controlli sulle Ztl: niente sanzioni multiple per chi, entrato correttamente, si trovi bloccato nella zona quando il divieto entra in vigore.

ABBANDONO DI ANIMALI – Revoca o sospensione della patente da sei mesi ad un anno per chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si rischiano fino a sette anni di carcere se questo causa un incidente con morti o feriti.

BICI E MONOPATTINI – oltre all’aumento delle piste ciclabili scatta l’obbligo per gli automobilisti di mantenere un metro e mezzo di distanza quando sorpassano una bicicletta. Per i monopattini scatta l’obbligo di targa, casco e assicurazione, ma bisognerà aspettare i tempi tecnici dei regolamenti attuativi. Il ddl impone il divieto di circolazione contromano e circolazione solo su strade urbane con limite di velocità non superiore a 50 km/h.

AUTOVELOX – Nel caso in cui si prendano più multe nello stesso tratto stradale, in un periodo di tempo di un’ora e di
competenza dello stesso ente si paga una sola sanzione: quella più grave aumentata di un terzo.

SUPERCAR – Salirà da uno a tre anni il divieto di guida delle auto “potenti” per i neopatentati (ma solo per coloro che
prendono la patente dopo l’ok alla legge). Non potranno guidare autoveicoli con una potenza superiore a 75 kW/t e autovetture con potenza massima di 105 kW. Ma il limite di potenza si è un po’ ammorbidito. L’attuale Codice prevede il limite a 55 kW/t per gli autoveicoli in generale e a 70kw/h per le autovetture. Sono previsti corsi nelle scuole, con punti aggiuntivi sulla patente.

ALTRE NORME – Sono molti gli interventi previsti, dai passaggi a livello alla sosta, che dovranno prevedere un 20%
minimo di aree a sosta gratuita, aree per ricerca dei veicoli elettrici, alle aree “kiss & ride” per stazioni e aeroporti e,
gratuitamente, ai disabili. Si delegificano norme che riguardano aggiornamenti ricorrenti, ad esempio per i veicoli storici e per la digitalizzazione delle strutture stradali. Entro un anno poi si potrà aggiornare il codice della strada con un inasprimento della sanzioni.

Stefania Losito

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