
Anche da una sconfitta, o forse soprattutto, si impara qualcosa. L’ha confermato Jannik Sinner dopo aver perso la finale degli Internazionali a Roma, cedendo allo spagnolo Alcaraz: per il tennista altoatesino è “una lezione per Parigi”. Tra una settimana, infatti, il n.1 del mondo tornerà sul campo e in palio ci sarà il secondo grande slam della stagione. Ma “è lui il favorito a Parigi – dice l’azzurro parlando ancora di Alcaraz – in questo momento Carlos è il più forte sulla terra rossa”. Sul rosso è un giocatore “più completo di me”, aggiunge Jannik che si ritiene comunque soddisfatto delle sue due settimane a Roma dopo lo stop per squalifica. “Sono stati tre mesi tutt’altro che facili – racconta – a inizio torneo avrei firmato per la finale. Dunque posso ritenermi comunque orgoglioso di quello che ho fatto, è stato un buon torneo lo stesso”. Pensando al Roland Garros, chiarisce, dovrà limare alcuni dettagli. “Piccole cose che fanno la differenza – dice ancora Jannik – qui mi sono mancate un po’ di partite e si è visto nei punti decisivi che di solito non sbaglio e non vuole essere una scusa. Ora abbiamo una settimana di tempo per migliorare e dovremo farlo anche durante il torneo, partita dopo partita”. A Parigi Jannik potrebbe ritrovarsi in una nuova finale con Alcaraz perché da n.2 del mondo sarà dalla parte opposta del tabellone. “Sei stato fuori tre mesi e non immagino le difficoltà che tu abbia passato, per poi tornare qui e fare delle prestazioni incredibili fino alla finale”, le prime parole di Alcaraz dopo aver vinto a Roma. E poi ancora: “Non smetterò mai di ricordare la tua persona che è meravigliosa. Sei in grado di rendere felici tutti e deve esserne orgoglioso tu e il tuo team”. Poi prova ad archiviare il ‘caso’ apertosi dopo che lo spagnolo aveva dichiarato di non aver chiamato Sinner durante la sua squalifica: “In questi tre mesi non mi potevo immaginare come stesse, posso capire della sua sorpresa quando parla dei giocatori che non lo hanno chiamato in questo periodo. Non so se si aspettasse una mia chiamata e non so se si riferisse a me. Ci siamo sentiti qualche volta quando ha avuto qualche infortunio, ma non questa volta”. Poi l’abbraccio dopo la finale che dipana le tensioni seguite alla dichiarazione dello spagnolo: “Qui siamo rivali ma non amici”.
Stefania Losito
(in copertina foto di repertorio)