
A Sud c’è più lavoro. Lo rileva l’Istat nella “Stima preliminare del Pil e dell’occupazione territoriale”. Nel 2024 il Prodotto interno lordo del Mezzogiorno è aumentato più che nel resto del Paese grazie all’occupazione, dove la dinamica positiva è risultata particolarmente accentuata rispetto al 2023, con un incremento degli occupati pari al 2,2%, a fronte di una media nazionale dell’1,6%. A fare da traino il settore delle costruzioni, quello dei servizi finanziari, immobiliari e professionali. Bene anche commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni. Solo l’agricoltura cresce meno rispetto al centro-nord per via della siccità, in particolare per le produzioni di olio e vino. E’ diminuito il valore aggiunto nell’Industria in senso stretto e negli altri servizi, rispettivamente, dello 0,6% e dello 0,8%.
Sull’andamento dell’economia agricola, parlando del 2024, l’Istituto di statistica spiega che, al Sud, il contributo principale è derivato da Abruzzo e Puglia.
In generale in Italia la produzione di vino è cresciuta in volume del 4,0% dopo il crollo del 2023 (-18,0%), ma non ha recuperato il livello medio degli ultimi 10 anni. La produzione del 2024 è stata, comunque, condizionata dalle condizioni climatiche che hanno influenzato negativamente la produzione in alcune ripartizioni geografiche: al Nord maltempo e grandinate hanno ridotto notevolmente la quantità di uva raccolta; e nel Sud, la prolungata siccità ha ridotto i volumi di produzione specialmente nelle estreme aree meridionali e nelle Isole. Al Centro, condizioni climatiche più favorevoli hanno consentito un recupero significativo dei livelli di produzione rispetto al 2023.
Insoddisfacenti, invece, sono stati i risultati raggiunti per l’olio d’oliva, che ha registrato una contrazione della produzione in volume del 4,7% a causa delle condizioni climatiche avverse (in particolare la siccità e il caldo record) che hanno colpito le principali aree olivicole. La produzione si è collocata al di sotto della media degli ultimi cinque anni, con una flessione marcata al Sud, solo in parte compensata dagli incrementi rilevati nelle regioni del Centro-Nord, favorite da un clima più clemente.
I prezzi alla produzione sono cresciuti in quasi tutte le regioni: gli incrementi più consistenti si sono osservati in Puglia (+6,0%).
Stefania Losito