
A due giorni dal 1 maggio, festa dei Lavoratori, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha lanciato un allarme relativo ai salari. “Sappiamo tutti”, ha dichiarato visitando un’azienda di Latina, “come le questioni salariali siano fondamentali per la riduzione delle disuguaglianze. Tante famiglie non reggono l’aumento del costo della vita. I salari insufficienti sono una grande questione per l’Italia”. Il Capo dello Stato ha poi richiamato la necessità di salari equi anche per i migranti, definendo “intollerabile” l’indifferenza per le tante morti sul lavoro. “‘Non venga mai meno il principio di umanità come cardine del nostro agire quotidiano’, ci ha ricordato Papa Francesco nella benedizione pasquale, il suo ultimo messaggio”, ha poi aggiunto Mattarella.
Per la sicurezza sul lavoro, intanto, il governo sarebbe al lavoro per una dotazione economica, pari ad alcune centinaia di milioni, da destinare a misure per la sicurezza sul lavoro, che saranno portate e condivise al tavolo con le parti sociali. L’annuncio, secondo fonti ministeriali, potrebbe arrivare a ridosso del Consiglio dei ministri in programma domani. Le opposizioni hanno rilanciato l’idea del salario minimo, mentre la Lega ha annunciato, attraverso il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, e la deputata Tiziana Nisini, un disegno di legge per “retribuzioni adeguate” che dovrebbe essere portato in Parlamento nei prossimi giorni.
Intanto, secondo l’Istat, le retribuzioni contrattuali reali di marzo 2025 sono inferiori di circa l’8% rispetto a quelle di gennaio 2021. “Perdite inferiori alla media”, si legge nel commento dell’Istituto nazionale di statistica, “si osservano in agricoltura e nell’industria, mentre situazioni più sfavorevoli si registrano nei settori dei servizi privati e della pubblica amministrazione”.
Vincenzo Murgolo