Gigi Proietti è morto oggi, nel giorno in cui il mondo dello spettacolo lo avrebbe festeggiato perchè compiva i suoi 80 anni.
Nella tarda serata di ieri la famiglia aveva comunicato che era ricoverato in ospedale per problemi cardiaci. Il suo cuore non ha retto. A dare l’annuncio sono state la moglie Sagitta e le figlie Susanna e Carlotta. Ancora non si conosce la modalità di svolgimento delle esequie.
Artista geniale, istrionico, poliedrico. Gigi Poietti ha passato più di 55 anni sui palcoscenici di tutta Italia. Attore sopraffino, regista e cantante, Proietti inizia a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo gia’ quattordici anni quando viene scritturato come comparsa nel film ‘Il nostro campione’, diretto nel 1955 da Vittorio Duse, per poi interpretare un altro piccolo cameo in ‘Se permettete parliamo di donne’ di Ettore Scola nel 1964. Tuttavia e’ nel 1966 che debutta contemporaneamente sul grande e piccolo schermo. In
ogni caso il suo primo ruolo, per una curiosa coincidenza, e’ quello di un maresciallo dei carabinieri, lo stesso che trent’anni dopo lo porta alla grande notorieta’ con ‘Il Maresciallo Rocca’.
Iscrittosi per caso al Centro Teatro Ateneo, studia con personaggi di spicco come Arnoldo Foa’, Giulietta Masina e Giancarlo Sbragia.
Da li’ la scalata verso il successo teatrale che arriva per la prima volta nel 1970 quando viene chiamato a sostituire Domenico Modugno, nella parte di Ademar nella commedia musicale di Garinei e Giovannini ‘Alleluja brava gente’.
Negli anni ’70 arrivano anche i ruoli da protagonista nei film ‘Gli ordini sono ordini’ (1970), ‘Meo Patacca’ (1972), ‘Conviene far bene l’amore’ (1975), ‘Languidi baci, perfide carezze’ (1976). L’artista romano passa con incredibile disinvoltura dalla commedia, al ruolo impegnato, dal dramma erotico al film grottesco, quindi partecipa a film di Bolognini, Monicelli, Petri e Magni.
La grande consacrazione cinematografica arriva nel 1976 con il cult ‘Febbre da cavallo’
di Stefano Vanzina in arte Steno, nel quale Proietti veste i panni dello sfortunato scommettitore Bruno Fioretti, detto Mandrake. Nel cast insieme a lui anche Enrico Montesano.
Alla radio riscontro’ un notevole successo nella celeberrima trasmissione ‘Gran varieta”, dove partecipa
durante le stagioni 1973-1974 interpretando il personaggio di Avogadro il ladro (insieme con il suo complice Cicerone progetta furti che non vanno mai in porto) e in quella del 1975-1976, dove e’ un irresistibile conquistatore femminile che a parole (e con tre ipotesi) e’ infallibile, e alla prova dei
fatti accumula continui disastri, ma non si abbatte mai, come canta inesorabile accompagnandosi alla chitarra alla fine dei suoi sketch. Personaggio tra i piu’ azzeccati della sua carriera, lancia un tormentone di successo (‘Invidiosi!’) destinato a rimanere nel ricordo.
Due anni dopo, nel 1978, assume insieme a Sandro Merli la direzione artistica del Teatro Brancaccio di Roma, creando un suo Laboratorio di Esercitazioni Sceniche per i giovani attori
che segnera’ l’esordio di tanti futuri volti del mondo dello spettacolo, tra cui Flavio Insinna, Giorgio Tirabassi, Enrico Brignano e Gabriele Cirilli.
In quegli anni inizia anche a cimentarsi con successo nel campo del doppiaggio e nel 1976 presta la voce in ‘Rocky’ all’esordiente Sylvester Stallone.
Il successo riscosso negli anni al cinema, in teatro e in tv raggiunge l’apoteosi nel 1996 con la serie televisiva ‘Il maresciallo Rocca’. La serie conquista subito i favori del pubblico fino a superare agevolmente i dieci milioni di telespettatori a sera; l’ultima puntata del 12 marzo 1996 registra il record di quasi 16 milioni di spettatori permettendogli di vincere il Premio tv come personaggio
maschile dell’anno. Nel 2002 il ritorno al cinema con il sequel ‘Febbre da cavallo – La mandrakata’, diretto dal figlio di Steno, Carlo Vanzina.
Angela Tangorra