Un Natale di riscoperta di piatti tradizionali, dal bollito alla fritture di pesce, e acquisti per brindare dettati dal portafoglio e dalle offerte a scaffale. Calo rispetto allo scorso anno, a portare un filo di ottimismo tra gli operatori sono però le bollicine. Quelle italiane confermano un trend positivo all’estero grazie ad Asti e Prosecco. Bene anche a livello nazionale nel senso che in Italia voleranno 70-71 milioni di tappi a fungo durante tutte le feste per un giro di affari al consumo di 712 milioni di euro”. Queste le stime sui consumi di vini e spumanti a Natale e Capodanno, fornite da Ovse-Ceves, osservatorio economico fondato nel 1991 all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.
“Abbiamo constatato più realismo negli acquisti e nei consumi che euforia, dopo anni di crescita – osserva Giampietro Comolli, presidente dell’Osservatorio e del Centro Studi Ceves-Uni – segnale che richiama più attenzione istituzionale, più managerialità nei consorzi, più addetti esperti nelle imprese per un Paese enologico come l’Italia”. Il mercato elitario resiste, sia lo Champagne che i top player italiani mantengono le posizioni. Ma gran parte degli italiani non si mostra più fedele ai brand noti “scegliendo un vino secondo l’occasione di consumo e le possibilità del proprio portafogli”. Crescono invece i vini regionali, percepiti come abbinamento ideale ai piatti legati al territorio.
Per il brindisi, tra le bollicine più gettonate Altalanga e TrentoDoc. Franciacorta mantiene lo stesso livello di vendite e prenotazioni del 2022 con prezzi molto stabili. Extrabrut e dosaggio zero i più gettonati. Leggera frenata per il saten e millesimati riserva di tutte le zone, ad eccezione delle solite icone come Giulio Ferrari, Anna Maria Clementi, Moretti Bellavista. Fra i super-selezionati, gli Champagne sono in crescita. Mantengono le posizioni, anche se un po’ con fatica, le bollicine regionali scoppiate negli ultimi anni anche prodotte con uve non tipiche come il Nebbiolo o Barbera o Sangiovese o Zibibbo. Il Prosecco Doc, il Valdobbiadene Docg, l’Asolo Docg e il Cartizze Docg mantengono le posizioni (+1,1%) con prezzi leggermente in crescita (+4%) .
A tavola consumi in calo soprattutto su vini rossi fermi. Meglio vini bianchi e vini spumanti. Rosati stabili.
Angela Tangorra