La Regione Puglia ha chiesto formalmente di continuare a usare fino a dicembre la struttura per le maxi emergenze allestita in Fiera, a Bari, quasi un anno e mezzo fa, sulla base di un provvedimento di requisizione da parte della Prefettura, eseguito il 25 novembre 2020, e in vigore fino alla fine dello stato di emergenza, quindi fino a oggi. La ragione è legata non solo al rialzo dei casi Covid e a evitare la pressione dei ricoveri negli ospedali, ma anche all’arrivo di profughi ucraini bisognosi di cure. “Chiediamo la formale disponibilità a consentire” a Protezione civile regionale, Policlinico e Asl Bari “la prosecuzione dell’utilizzo temporaneo delle strutture sanitarie”, hub vaccinale e ospedale Covid nella Fiera del Levante, “sino alla cessazione delle esigenze sanitarie e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2022”, si legge nella lettera. Il presidente della Regione Michele Emiliano e dall’assessore alla Salute Rocco Palese hanno inviato, ieri, la missiva a Ente Fiera e Nuova FdL, sindaco di Bari e Camera di Commercio.
“L’hub vaccinale – spiegano Emiliano e Palese – è essenziale per continuare a garantire il livello di vaccinazioni sinora tenuto dalla Regione e la struttura ospedaliera attualmente ospita 50 pazienti (47 in terapia sub-intensiva e 3 in terapia intensiva) in quanto il Policlinico ha saturato tutti i posti letto disponibili e continua a crescere la pressione sul pronto soccorso“. Inoltre “il numero dei pazienti ricoverati è destinato ad aumentare – continuano – non solo in ragione dell’attuale innalzamento della curva epidemica (in Puglia negli ultimi sette giorni i casi di positività sono cresciuti del 51,6%), ma anche in previsione dell’ulteriore arrivo di profughi ucraini bisognosi di cura e assistenza sanitaria”.
“Tali urgenti i improcrastinabili esigenze – aggiungono – sono state già formalmente rappresentate agli organi di governo con una nota ad oggi rimasta priva di riscontro”.
Il sindaco Decaro, il primo a rispondere alla richiesta, spiega che “non si rilevano elementi ostativi a mantenere l’attuale operatività della struttura sino alla cessazione delle esigenze sanitarie”, ma chiede tempi certi. Si evidenzia, infatti, che “le aree temporaneamente occupate dalle strutture sanitarie sottraggono spazi decisivi per lo svolgimento dell’attività fieristica” e che, quindi, un piano concordato di rilascio è necessario “al fine di non pregiudicare la presenza sul territorio di una realtà, fondamentale per promuovere l’economia regionale, che da oltre 90 anni rappresenta un simbolo identitario del nostro territorio e per la quale, a partire dal 2014, i soci fondatori e la Regione hanno investito consistenti risorse finanziarie per supportare il programma di risanamento finanziario e riequilibrio economico”. Infine, visto che la requisizione disposta dalla Prefettura nel novembre 2020 scade oggi, “l’intesa sulla prosecuzione temporanea – precisa Decaro – dovrà essere perfezionata nel più breve tempo possibile anche per limitare allo stretto indispensabile ogni ipotesi di occupazione senza titolo delle aree in oggetto”.
Stefania Losito