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Palazzina crollata a Bari, si scava anche a mani nude per cercare una 74enne sotto le macerie. Famiglia messa in salvo da operai

Stanno continuando, dopo più di dodici ore, a scavare anche a mani nude le 19 squadre dei vigili del fuoco, che, con i cani molecolari e gli speleologi, stanno cercando la donna di 74 anni, Rosalia De Giosa, dispersa sotto le macerie dell’edificio di 5 piani crollato ieri pomeriggio in via de Amicis, nel quartiere Carrassi di Bari, alle 18.48. La donna è proprietaria di un appartamento al quarto piano ed era in casa in quel momento, si pensa, dopo la denuncia di scomparsa che avrebbe presentato sua figlia. La 74enne frequentava saltuariamente la sua abitazione, così come altre famiglie, per prendere effetti personali. Il telefono cellulare di Rosalia è squillato tutta la notte. Sono state utilizzate delle telecamere e dei microfoni per cercare di capire esattamente dove possa trovarsi ed è proprio in quell’area che i pompieri stanno scavando anche con l’aiuto di una gru e di droni. Ma si scava sostanzialmente a mani nude. Sul posto anche il personale del 118 e la protezione civile. Vigili del fuoco e operatori del servizio alpino e speleologico hanno trovato un divano e degli effetti personali della signora, riconosciuti dai familiari della donna. Non è stato invece trovato il cellulare dell’anziana, di cui è stata però avvertita la vibrazione. Si ipotizza che la donna stesse per raggiungere una via di fuga e sia stata travolta dal crollo del palazzo.

Gli operai al lavoro ieri nella palazzina avrebbero avuto avvisaglie del crollo da alcuni scricchiolii. A quel punto, sarebbero riusciti a scappare in tempo e ad avvisare anche una famiglia con un bambino, che dunque si sarebbe messa in salvo a pochi secondi dal crollo del palazzo. La circostanza è emersa dalla visione delle telecamere di sorveglianza della zona. I lavori di adeguamento, dal costo di quasi 600mila euro, erano stati affidati a un’azienda di Casamassima (Bari) ed erano iniziati pochi giorni fa. La procura di Bari ha aperto un fascicolo contro ignoti per crollo colposo.

Intanto, pian piano vengono tirati fuori pezzi di vita dei residenti, brandine, materassi, peluche, oggetti e utensili. I vigili del fuoco hanno anche trovato e consegnato ai figli un album appartenente alla signora scomparsa.

La palazzina è stata sgomberata un anno fa – con ordinanza comunale del 24 febbraio 2024 – per danni strutturali, l’edificio era pericolante ma almeno tre famiglie rientravano a casa la sera perché non sapevano dove andare a dormire e avevano paura di perdere la casa. Il sindaco Vito Leccese, sul posto per tutta la notte e accorso poco dopo l’accaduto, ha spiegato che i lavori di rinsaldamento erano cominciati una settimana fa e, proprio ieri, il direttore tecnico era stato chiamato per analizzare nuove crepe. E’ riuscito a evacuare con alcuni proprietari degli appartamenti qualche minuto prima del crollo. Sul posto stanno continuando gli accertamenti da parte dei tecnici del Comune e dei vigili del fuoco. I due palazzi adiacenti a quello crollato sono stati evacuati per precauzione. Ottanta gli sfollati, e sedici sono stati ospitati dal Comune in un albergo cittadino. Già ieri sera era stato allestito un punto di prima accoglienza nella vicina scuola Carlo Del Prete. Sulla vicenda indaga il pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica di Bari, Carla Spagnuolo, che coordina le indagini.

Oggi si riunisce il comitato operativo comunale di Protezione civile (Coc) per gli sviluppi.

LE DICHIARAZIONI DEL DIRETTORE GENERALE DEL COMUNE – “In questo momento non siamo nelle condizioni di sapere se i tre civici (gli edifici circostanti alla palazzina crollata, ndr) siano pericolanti o meno, lo sapremo nelle prossime ore e al termine delle attività di soccorso. È fisiologico che l’edilizia novecentesca o ottocentesca possa avere dei problemi, ma questo non è collegato a quello che è successo. Quello che è successo è che il palazzo è crollato dopo l’inizio dei lavori di ristrutturazione, il che fa pensare che questi lavori non siano stati fatti a regola d’arte. Ma questo lo vedranno i tecnici. C’è un nesso di causalità da verificare”. Così il direttore generale del Comune di Bari, Davide Pellegrino, relativamente al crollo della palazzina di cinque piani avvenuto ieri a Bari.
“Da un punto di vista amministrativo – prosegue Pellegrino – la pratica è stata fatta regolarmente”. L’ordinanza del 24
febbraio 2024 “dava 7 giorni di tempo per puntellare e mettere sicurezza” la palazzina, “il 29 febbraio era stato accertato che il palazzo era stato puntellato, recintato ed era stato inibito l’accesso alle persone”. Pellegrino ha anche riferito che ci sarebbero state “frizioni, non sappiamo se tra i condomini o tra il condominio e le ditte che avrebbero dovuto fare i lavori”.

Stefania Losito

(Immagini di Michela Lopez)

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