Le proteste dei seguaci di Alexei Navalny, gli attacchi alle regioni di confine con l’Ucraina e un allarme droni sugli aeroporti di Mosca non hanno impedito a Vladimir Putin di portare a termine senza incidenti di rilievo la maratona elettorale che lo ha confermato presidente con percentuali record che sfiorano il 90%: è il quinto mandato dopo già 24 anni trascorsi al potere, l’orizzonte ora è il 2030. Secondo diversi exit poll e con lo scrutinio dei voti già a buon punto, il capo del Cremlino si è aggiudicato tra l’87% e l’89% delle preferenze, con gli altre tre candidati-comparsa
praticamente annientati. Il comunista Nikolai Kharitonov, in seconda posizione, si è fermato al 4,7%, quello di Gente Nuova, Vladislav Davankov, al 3,6% e quello del Partito liberaldemocratico Leonid Slutsky al 2,5%. L’affluenza alle urne è stimata ad oltre il 73%, rispetto al 67,5% registrato nelle precedenti presidenziali, nel 2018.
A Berlino Yulia Navalnaya è stata accolta da applausi: ‘sulla scheda ho scritto il nome di Alexei’, ha detto. Code di centinaia di persone si sono formate davanti ai seggi nel centro di Mosca e in altre città in risposta all’appello lanciato dallo stesso Navalny poco prima di morire per il cosiddetto ‘Mezzogiorno contro Putin’.
Il presidente Putin ha tenuto subito un discorso post elettorale. “Voglio ringraziare i cittadini russi. Siamo tutti una squadra. Tutti i cittadini che si sono recati ai seggi elettorali e hanno votato”. Putin ha pronunciato il nome di Alexei Navalny in pubblico per la prima volta “Per quanto riguarda il signor Navalny. Sì, è morto. Questo è un evento triste”, quindi ha aggiunto: “Qualche giorno prima che il signor Navalny morisse, alcuni colleghi mi hanno detto che c’era l’idea di scambiare il signor Navalny con alcune persone che sono in prigione nei paesi occidentali. Io ho detto che ero d’accordo”.
La prima reazione a livello internazionale è stata quella del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, secondo il quale Vladimir Putin è un uomo “malato di potere” che vuole “regnare in eterno”. “Queste elezioni sono state chiaramente né libere né giuste dato che Putin ha imprigionato gli oppositori politici prevenendo così che corressero contro di lui” afferma la Casa Bianca.
Michela Lopez