Il 2 giugno 1981 il cantautore calabrese perse la vita in seguito a un incidente d’auto
Quaranta anni fa moriva Rino Gaetano, il cantautore calabrese che perse la vita in seguito a un incidente stradale: un frontale con la sua auto e un camion sulla Nomentana a Roma. Aveva solo 31 anni quando nel cuore della notte il destino lo portò via e a rendere ancora più tragica la sua fine, fu il fatto che fu respinto da vari ospedali finché non si riuscì a trovare una adeguata struttura di traumatologia cranica che potesse accoglierlo.
Nel suo passato una canzone, “Ballata di Renzo”, scritta dieci anni prima della sua fine che raccontava una storia identica al suo destino: quella di un uomo investito da un auto che viene respinto dagli ospedali.
La carriera di Rino Gaetano non è stat facile. Nato a Crotone. Nel 1950, si era trasferito a Roma alla fine degli anni ’60 dove mosse i primi passi al Folkstudio dove è nata la scuola Romana di De Gregori e Venditti.
Le sue canzoni sono diventate popolari e sono entrate nella cultura musicale: “Il cielo e’ sempre piu’ blu”, “Nuntereggae piu'”, “Gianna”, “Mio fratello e’ figlio unico”, “Berta filava”, “Sfiorivano le viole” nonostante il pubblico dell’epoca e i colleghi dell’ambiente non vedessero di buon occhio lo strano personaggio che sembrava.
Raccontava l’attualità, il disagio con ironia. Si è consegnato alla storia della musica pop quando partecipò al festival di Sanremo nel 1978. Portava in testa una tuba, regalo di Renato Zero, un elegante frac attillato, papillon bianco, maglietta a righe bianche e rosse e scarpe da ginnastica. Cantò “Gianna” e, per la prima volta nella storia del Festival, fu pronunciata la parola “sesso”.
L’Italia scoprì così il talento di Rino Gaetano e ai giovani riuscì a far arrivare l’importanza del coraggio per stravolgere le regole.
Angela Tangorra