Il Comitato ristretto della commissione Istruzione di Palazzo Madama ha adottato il testo base che cancella il numero chiuso per accedere alle facoltà di Medicina. Soddisfatta la Lega che sottolinea “la massima convergenza di tutte le forze politiche”, “una storica battaglia della Lega che sta finalmente andando avanti in Commissione Istruzione al
Senato. Dalle parole ai fatti!”, annuncia il vicepremier Matteo Salvini su X.
Contrari i medici: “Siamo nettamente contrari, e questa non è assolutamente una norma di buon senso: eliminare il numero chiuso a Medicina significa che fra 10 anni, il tempo necessario per formare un medico, avremo una pletora di laureati che non avranno possibilità di trovare un posto di lavoro come medici. Produrremo solo dei disoccupati”, commenta il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli.
Per l’Unione degli Studenti è sicuramente “un primo passo, ma siamo delusi dalle modalità”. “La delega al governo non chiarisce quali saranno gli investimenti in infrastrutture, didattica e diritto allo studio utili a consentire il superamento della programmazione degli accessi e, a quanto apprendiamo, non si tratterà di una vera e propria abolizione dei numeri programmati, ma di una riforma – chiarisce Camilla Piredda, che guida l’Uds – non sono, infatti, stati modificati i criteri per l’istituzione dei numeri programmati locali, né eliminati i programmati nazionali di area non medica e, rispetto al CdL in medicina e chirurgia, verrà comunque mantenuto un filtro agli accessi, solo che sarà differito rispetto all’immatricolazione. Ci aspettiamo che il Decreto delegato miri ad un più ampio e completo superamento della programmazione”.
“Trasparenza, equità, merito: è su questi principi che il governo ed il ministero dell’Università vogliono riformare l’accesso a Medicina, combinando le legittime aspirazioni degli studenti alle necessità del sistema sanitario – assicura la ministra Anna Maria Bernini – Sappiamo che nei prossimi anni potremo formare almeno 30mila futuri nuovi medici, ai quali dobbiamo garantire una preparazione di qualità, attenta soprattutto alle opportunità che le nuove tecnologie offrono in campo medico. Stiamo lavorando ad una riforma strutturata che superi il numero chiuso e punti all’eccellenza formativa e alla valorizzazione delle competenze. Siamo sulla buona strada. Sono davvero orgogliosa del percorso che anche il Parlamento ha avviato, all’insegna dell’ascolto, della massima collaborazione e dell’unità di
intenti”.
“Il Comitato ristretto della Commissione Istruzione al Senato ha adottato con riserve evidenziate dal gruppo del Partito democratico un testo base per modificare le modalità di accesso al corso di laurea inMedicina”. Ad affermarlo in una nota è il senatore del Pd Andrea Crisanti, segretario della Commissione Cultura a Palazzo Madama. “Questo testo – aggiunge il parlamentare – accoglie alcuni dei suggerimenti portati dal Pd durante la discussione, tuttavia contiene ancora delle criticità che sono state espresse in sede di conclusione dei lavori e che verranno portate nella discussione in Commissione. Il testo licenziato prevede l’iscrizione libera a Medicina per i primi 6 mesi, superando le procedure di selezione attuali. Il proseguimento degli studi è subordinato al conseguimento, da parte del candidato, di crediti formativi”. “In particolare, il Partito democratico ha evidenziato come le procedure proposte non permettano agli
studenti che non abbiano raggiunto i requisiti per proseguire gli studi a Medicina di ripetere la procedura di ammissione. Inoltre, il testo identifica solo dei criteri minimi di accesso al corso di laurea, senza chiarire come venga stilata la graduatoria che deve necessariamente stabilire gli studenti che possono proseguire il percorso di studio in base al numero programmato”, prosegue Crisanti. “Inoltre – osserva – rimangono delle incertezze sulle modalità di accesso ad altri corsi di esame per coloro che non sono stati ammessi a Medicina. Il Gruppo del Pd ha svolto un
ruolo importante per migliorare la proposta iniziale e giungere a una sintesi preliminare, ma confida che in sede emendativa il testo possa essere ulteriormente migliorato”.
Il testo base adottato all’unanimità dal Comitato non modifica i programmi riguardanti i test per l’accesso alla facoltà previsti a maggio e a luglio prossimi. Dal 2025-2026 dovrebbe entrare in vigore la riforma.
LA DISCIPLINA ATTUALE – Al momento sono previste dunque due sessioni di test – maggio e luglio prossimi -, con possibilità per i candidati di partecipare ad entrambe. Le prove si svolgono in presenza su un formato cartaceo; le domande sono sessanta estratte da un’apposita banca dati pubblica composta da almeno 7.000 quesiti. La procedura di iscrizione alle prove e la successiva fase di inserimento in graduatoria nazionale sono esclusivamente in modalità on line. Le prove di ammissione per i corsi di laurea magistrale in Medicina e chirurgia e in Odontoiatria e protesi dentaria
erogati in lingua italiana si svolgeranno martedì 28 maggio 2024 e martedì 30 luglio. Quelle per i corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina veterinaria, invece, mercoledì 29 maggio 2024 e mercoledì 31 luglio 2024.
I quesiti saranno estratti da un’apposita banca dati, recante anche la risposta esatta. La banca dati, complessivamente
composta da almeno 7.000 quesiti, sarà pubblicata sul sito internet: https://accessoprogrammato.mur.gov.it/2024/. La
pubblicazione avverrà per metà (almeno 3.500 quesiti) almeno venti giorni prima delle date di svolgimento delle prove fissate nel mese di maggio 2024. Per l’altra metà (almeno 3.500 quesiti) almeno venti giorni prima delle date di svolgimento delle prove fissate nel mese di luglio 2024.
Le prove di ammissione, per il cui svolgimento sarà assegnato un tempo di 100 minuti, consisteranno nella soluzione di 60 quesiti che presenteranno 5 opzioni di risposta, tra cui il candidato deve individuarne una soltanto, su argomenti
riguardanti le competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi, ragionamento logico e problemi, biologia, chimica, fisica e matematica.
Nello specifico, per la laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia e in odontoiatria e protesi dentaria verranno predisposti 4 quesiti di competenze di lettura conoscenze acquisite negli studi; 5 di ragionamento logico e problemi; 23 di biologia (19 per la prova di ammissione ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in medicina veterinaria); 15 di chimica (19 per la prova di ammissione ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in medicina veterinaria); 13 di fisica e matematica.
I candidati risulteranno idonei all’ammissione ai corsi di laurea qualora abbiano ottenuto, nella rispettiva prova, un
punteggio minimo pari a 20 punti. Per la valutazione delle prove saranno attribuiti al massimo 90 punti, tenendo conto dei seguenti criteri: 1,5 punti per ogni risposta esatta; meno 0,4 punti per ogni risposta errata; 0 punti per ogni risposta
omessa.
Per l’inserimento in graduatoria i candidati potranno utilizzare il migliore dei risultati conseguiti a seguito della partecipazione alle prove di ammissione previste per ciascuna sessione. I posti per le immatricolazioni ai corsi di laurea e di laurea magistrale a ciclo unico saranno ripartiti tra le università con successivi decreti.
Stefania Losito