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Superbonus, la stretta: niente sconto in fattura e cessioni del credito. Il ministro Giorgetti: “Pesano sulla finanza pubblica”

Stop allo sconto in fattura, ok alla dichiarazione preventiva, vengono bloccate le compensazioni con l’agevolazione Ace (che riguarda le imprese), i crediti vengono prima compensati con le eventuali cartelle degli accertamenti fiscali. Così Il governo corre ai rimedi sui rischi di nuovi sforamenti dei conti da parte del Superbonus e dei bonus fiscali ed energetici.  “Norme nate in modo scriteriato e che hanno prodotto risultati devastanti per la finanza pubblica”, dice senza giri di parole il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. “Qualcuno sorrideva sul mal di pancia – aggiunge – Confermo che fa malissimo a me e a tutti gli italiani”. Così il Consiglio dei ministri approva a sorpresa un nuovo
decreto sui bonus edilizi, portato fuorisacco.
La misure – dice con chiarezza Giorgetti – “sono tese a chiudere definitivamente la eccessiva generosità” della misura.
Di fatto una pietra tombale sui rischi futuri e i cui effetti attuali “potremo definitivamente contabilizzare tra pochi giorni
quando si caricherà la finestra per tutte le fatture e i lavori eseguiti entro il 31 dicembre 2023″.
La decisione arriva guardando alle nuove previsioni che il governo farà a breve con il Def, in aprile, e per le quali si
attende anche la valutazione da parte di Eurostat dei criteri di contabilizzazione dei bonus. Le indiscrezioni parlano di
ulteriori sforamenti per 10 miliardi. “Già il conto è salatissimo – ammette Giorgetti, ribadendo gli allarmi già lanciati nel passato – Anche se qualcuno ne è entusiasta, il prezzo per la finanza pubblica e sul debito graverà per diversi anni a venire. L’obiettivo di questo decreto è mettere un punto finale rispetto all’impatto sul 2023, fatto salvo le valutazioni
definitive di Eurostat”.
Giorgetti ha snocciolato le misure: è stato eliminato ogni tipo di sconto in fattura e cessione del credito per tutte le
tipologie che ancora lo prevedevano, non solo per il superbonus. Salta anche la regolarizzazione ‘in bonis’, con mini sanzioni, previste per mancate comunicazioni fino al 15 ottobre. C’è poi la comunicazione preventiva “per avere un monitoraggio anticipato del fenomeno e non solo quando le fattura vengono caricate”. I crediti, poi, verranno sottratti prima dai ‘debiti’, cioè dai ruoli iscritti nelle cartelle esattoriali in via definitiva. E poi arriva una nuova limitazione che blocca un meccanismo di frode appena individuato: ‘C’e’ la limitazione della cessione del credito Ace (Aiuto alla crescita economica riconosciuto alle imprese, ndr) perché abbiamo iniziato a notare un utilizzo fraudolento su questa agevolazione che peraltro è eliminata dalla riforma fiscale”.

Stefania Losito

 
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