“Le norme Fifa e Uefa sull’autorizzazione preventiva delle competizioni calcistiche interclub, come la Superlega, violano
il diritto dell’Unione”. Lo ha stabilito la Corte di giustizia Ue sul ricorso promosso dalla Superlega contro il presunto
monopolio illegale di Fifa e Uefa sull’ organizzazione delle competizioni internazionali. “Abbiamo ottenuto il diritto di
competere. Il monopolio Uefa è finito. Il calcio è libero. I club sono ora liberi dalla minaccia di sanzioni e di determinare
il proprio futuro”, commenta Bernd Reichart, ceo di A22, società che punta a sviluppare il nuovo progetto stile Superlega. E promette ai tifosi la visione gratuita di tutte le gare.
LA VICENDA – La vicenda che ha portato oggi al pronunciamento della Corte di Giustizia Europea contro il monopolio della Uefa nell’organizzazione delle competizioni internazionali era iniziata il 19 aprile 2021, quando 12 grandi club europei (Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid, Manchester United, Manchester City, Chelsea, Arsenal, Tottenham, Liverpool, Juventus, Inter e Milan) avevano annunciato il loro accordo di principio per lanciare un progetto chiuso, appunto la Superlega, in concorrenza con la Champions League organizzata dalla Federcalcio europea.
Di fronte alla protesta scoppiate quasi subito, in particolare dei tifosi inglesi, e soprattutto alle minacce di pesanti sanzioni da parte di Uefa e Fifa (penalizzazioni in punti per le squadre, esclusione dei giocatori dalle rispettive nazionali), il progetto si era rapidamente sgonfiato, con la retromarcia quasi immediata di nove club. L’ultima ad arrendersi è stata la Juventus, che ha rinunciato definitivamente lo scorso luglio.
Sono così rimaste solo due ‘ammutinate’: Real Madrid e Barçellona, unite nella Società di Superlega Europea (ESLC).
Supportata dall’agenzia di marketing A22, questa entità ha portato il caso davanti al tribunale Mercantile della capitale
spagnola, che a sua volta ha deferito la questione alla Corte di Lussemburgo che ha risposto “sì” al quesito se, sottoponendo qualsiasi torneo in Europa alla sua autorizzazione, e prevedendo sanzioni contro club e giocatori che sfidano la sua autorità, la Uefa sta “abusando la sua posizione dominante”.
IL PROGETTO SUPERLEGA – A22 Sports Management ha annunciato il nuovo progetto della Superlega: si tratta di un torneo da 64 squadre, divise in tre leghe, con meccanismo di promozione e retrocessione tra le divisioni. Nel primo anno della competizione, i club saranno selezionati in base a un indice con criteri trasparenti e basati sulle prestazioni. Prevista anche una piattaforma streaming per la visione gratuita di tutte le partite. Gli elementi chiave della proposta
di A22 Management prevedono: i primi due livelli, la Star League e la Gold League, sono composti da 16 club ciascuno, mentre il terzo, la Blue League, è costituito da 32 club; Partecipazione basata sul merito sportivo, senza membri
permanenti; Promozione e retrocessione annuale tra le leghe. La promozione nella Lega Blue di terzo livello si baserà sui risultati ottenuti nel campionato nazionale. I club giocheranno le partite in casa e fuori casa in gruppi di otto, con un minimo di 14 partite all’anno. A fine stagione, la fase ad eliminazione diretta determinerà i campioni di ogni lega e i club da promuovere. Non ci sarà un incremento dei giorni di calendario delle partite rispetto a quelli previsti dalle competizioni attuali e le partite infrasettimanali non interferiranno con i calendari dei campionati nazionali.
LE REAZIONI – “Oggi è un grande giorno per la storia del calcio e dello sport”: così Florentino Pérez, presidente del Real Madrid, ha commentato la decisione della Corte Ue. “Il calcio europeo dei club non è e non sarà mai più un monopolio”, ha aggiunto Pérez in un video diffuso dalla società. “Abbiamo il dovere e la responsabilità di dare al calcio
europeo il nuovo impulso di cui ha tanto bisogno: continueremo a sostenere un progetto moderno – aggiunge – pienamente compatibile con le competizioni nazionali, aperto a tutti, basato sul merito sportivo e che imporrà in modo effettivo il rispetto del Fair Play finanziario”.
La sentenza che dice no al monopolio di Uefa e Fifa sulle competizioni calcistiche “non significa un avallo o una convalida della cosiddetta Superlega”: è la prima reazione della Uefa, che ribadisce l’intenzione di proseguire col “modello sportivo europeo collettivamente con le federazioni nazionali, le leghe, i club, i tifosi, i giocatori, gli allenatori, le istituzioni dell’UE, i governi e i partner”, e auspica che “la piramide del calcio sia salvaguardata dalle leggi europee e nazionali dal rischio di secessioni”.
Stefania Losito