
La Xylella, che dall’ottobre del 2013 ha colpito 8mila chilometri quadrati di territorio in Puglia, ha provocato la perdita di 600mila giornate di lavoro e un danno stimato intorno ai tre miliardi di euro per la perdita di produzione di olio extravergine del Salento e ricadute importanti sul paesaggio e sul turismo. Lo afferma Coldiretti Puglia, ospite a Bari della due giorni organizzata dalla Uila, l’Unione italiana dei lavoratori agroalimentari. All’evento ha partecipato anche il segretario generale di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo.
Il rischio ulteriore, ha sottolineato Gesmundo, è che “il calo della produzione olivicola possa favorire la crescita delle importazioni di olio dall’estero con aumenti record degli arrivi dalla Tunisia, che magari a causa dell’attuale norma del codice doganale sull’origine dei cibi viene italianizzato grazie a ultime trasformazioni anche minime”. Per Coldiretti serve “il secondo piano pluriennale per la rigenerazione delle aree colpite dalla Xylella fastidiosa in Puglia perché sono 115mila gli ettari rimasti fuori dal primo piano da 300 milioni di euro”. Sono necessari, sempre secondo l’associazione, anche “il sostegno alle attività di ricerca e un pieno e consapevole coinvolgimento delle istituzioni regionali, nazionali e dell’Europa”.
Vincenzo Murgolo