Bruxelles ci accoglie con un cielo grigio e qualche goccia di pioggia, ma non basta di certo a smorzare l’entusiasmo. Saremo una sessantina tra giornalisti, reporter, dj e vincitori di concorsi tutti pronti a salire su un bus in direzione nord.
Da più di dieci anni nel piccolo paese di Boom si radunano migliaia di persone, tutte dirette verso quello che è considerato il tempio della musica elettronica, il più grande, rinomato e importante festival EDM al mondo, Tomorrowland. Qui per tre giorni si daranno il cambio in consolle i migliori dj sulla faccia del pianeta, su 16 diversi stage decorati come nella più folle delle favole. Un paese dei balocchi per gli eletti che riescono ad accaparrarsi uno dei 200.000 biglietti disponibili senza vederli sparire in pochi minuti dalla comparsa on-line. Semplicemente introvabili.
Ambitissima anche la possibilità di potersi esibire, solo i veri numeri uno possono calcare questi stage. Per poter dare spazio anche ad artisti emergenti sono stati indetti dei contest come The Sound of Tomorrow (ideato da Mazda, sponsor ufficiale del festival) che ha visto un migliaio di dj emergenti darsi battaglia sul portale musicale Mixcloud a colpi di djset. Dopo dure selezioni davanti a giudici come Lost Frequencies (aka Felix De Laet) ai sei vincitori come premio è stata data l’opportunità di esibirsi sul palco della Sound of Tomorrow Island, un isola nel cuore del festival e realizare così il loro sogno.
Arrivati a Boom si nota subito come l’evento influenzi il paese. Tipiche casette in mattoni con gli infissi bianchi e gigantesche bandiere sventolanti del festival, chioschetti di souvenir di ogni sorta e un fiume infinito di gente. Con di fronte un quantitativo simile di persone ovviamente il livello di sicurezza è alto, all’ingresso tutti passano nel metal detector e controllo delle borse. Ma nonostante tutto i sorrisi sono ovunque, si sente la passione di questo paese per quest’evento. Prima ancora di arrivare all’ingresso arriva la musica, un tuono in lontananza che promette solo belle cose. Poi si scende una scalinata e ci si trova in un’altra dimensione: due chilometri di luna park musicale, laghi con palchi galleggianti, steward e hostess in costumi colorati che ci accompagnano in una Skybox, una struttura rialzata direttamente sopra il Mainstage e abbiamo il primo impatto con la vastità del festival. Sotto di noi almeno 70.000 persone, di fronte uno dei palcoscenici più suggestivi mai visto. Alto almeno una trentina di metri e lungo un centinaio si staglia come un muro variopinto sullo sfondo. Un gigantesco albero centrale con all’interno la cabina del dj, cascate, attori e ballerine sulle passerelle che lo percorrono, cannonate di coriandoli, fogmachine e per non guastare un sound system capace di scuotere le ossa di chi ci sta davanti. Ma ciò che più colpisce è l’incredibile energia irradiata dalla folla: coloratissimi, di tutte le età e nazionalità, avvolti nelle bandiere dei propri paesi o con i costumi più improbabili, travolti da un’euforia collettiva che non può lasciare nessuno impassibile. Euforia che viene magistralmente orchestrata da grandi nomi come Kshmr, Afrojack, Dimitri Vegas & Like Mike (creatori del festival) solo per citarne alcuni della sola giornata di sabato. E solo nel Mainstage.
In ognuno degli altri stage è possibile esplorare le più varie sfumature della musica elettronica. Techno, tech-house, psy-trance, hardcore, minimal, una lista interminabile di generi e sottogeneri e dj di altissimo calibro per ognuno di loro.
Per riprendere fiato ci si può fermare in uno qualsiasi dei chioschi per qualche cocktail (attività che andava per la maggiore) o per assaggiare cibi provenienti da tutto il mondo. Oppure se proprio avete voglia di immortalare il momento potete farvi tatuare se non addirittura sposare.
Col calare della notte il tutto si fa ancora più suggestivo. Minuscole lucine led imperlano gli alberi, le sculture cominciano a fiammeggiare, i sentieri si illuminano e all’improvviso siamo in una visione futuristica dei fratelli Grimm.
Mancano solo un paio d’ore alla conclusione della giornata e i big si fanno sotto. I mix di Nina Kravitz fanno impazzire il Windstage, ViniVici portano le vibrazioni del mondo psichedelico in the Temple ma il vero show lo fanno Axwell e Ingrosso, ex Swedish House Mafia, con un set da capogiro, laser show da far invidia a Star Wars e fuochi d’artificio senza fine per la gioia della folla in delirio.
Per provare almeno in parte quest’emozione potete regalarvi il cofanetto The Elixir of Life, la compilation ufficiale di Tomorrowland (distribuito in Italia dall’etichetta indipendente Just Entertainment) con al suo interno 3 cd mixati dai DJ migliori.
Puntuali come da copione all’una di notte improvvisamente l’infinito rombare dei bassi cessa e piano piano, si ritorna tutti verso il mondo reale, qualcuno vestito da banana, qualcuno da fata, chi con una sola scarpa, chi con tre. Ma tutti felici, abbracciati, uniti senza conoscersi, tutti sfiancati e soddisfatti pronti a buttarsi in tenda per qualche ora di sonno e poi via da capo.
Tomorrowland riesce ad andare oltre il classico festival o evento, crea emozione, fratellanza, magia e delirio. E’ un’isola magica che appare per soli tre giorni l’anno e fidatevi, dovete esserci.
Michael Van Stegeren