Il ricordo di Gina Lollobrigida. Jamie Lee Curtis migliore attrice non protagonista. Delusione Italia nella serata all’insegna della commozione
Il trionfatore degli Oscar è “Everithing Everywhere” che si aggiudica sette premi: miglior film, miglior attrice (Michelle Yeoh), migliori registi e migliore sceneggiatura originale (Daniel Kwan e Daniel Schenert), e poi miglior editing, miglior attrice non protagonista (Jamie Lee Curtis) e miglior attore non protagonista (Ke Huy Quan). Il film era arrivato con undici nomination. Mai nella storia dell’Academy due attori asiatici avevano vinto nello stesso anno. L’unico avversario era il tedesco “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, apprezzato da giurati più anziani.
La serata era cominciata tra le lacrime – quelle di Ke Huy Quan- e finita nell’abbraccio finale con Harrison Ford con cui Ke, fuggito in barca da bambino da Saigon in fiamme e che per un anno aveva vissuto in un campo profughi, aveva recitato in Indiana Jones e il Tempio della Paura, ma poi, una volta cresciuto non aveva finora più trovato una parte.
Molto commossa anche la Curtis che ha dedicato il premio ai genitori, Tony Curtis e Janet Leigh. Michelle Yeoh ha battuto Cate Blanchett di Tar: “Un faro di speranza”, ha definito il film che l’ha rimessa in gioco a 60 anni, “per tutti i bambini e le bambine che mi assomigliano. E a tutte le donne: non lasciate che nessuno vi dica che hai passato i tuoi anni migliori”.
L’Academy anche quest’anno aveva negato al presidente ucraino Zelensky di inviare qualche parola da Kiev. Il messaggio politico è comunque arrivato quando Navalny, il film di Daniel Roher sul tentativo del Cremlino di avvelenamento di Alexei Navalny, l’arcirivale di Vladimir Putin, ha conquistato una statuetta per il miglior documentario: “Mio marito è in prigione per aver difeso la democrazia. Sogno il giorno in cui sarai libero e sarà libero il nostro paese. Stai forte, ti amo””, ha detto sul palco la moglie del dissidente. Delusione per l’Italia: Le Pupille di Alice Rohrwacher è stato battuto da “An irish goodbye” nella categoria dei corti live action, e così anche Aldo Signoretti, candidato per le acconciature di Elvis.
Brendan Fraser ha vinto come come migliore attore per The Whale. Due premi sono andati a film che hanno riportato gli spettatori al cinema: Avatar : la via dell’acqua e Top Gun: Maverick per il sonoro. Pinocchio, di Guillermo del Toro secondo le previsioni ha preso l’Oscar per il film di animazione.
Nonostante la presenza sul palco di superstar come Rihanna (Lift Me Up) reduce dal Super Bowl e Lady Gaga (rientrata a sorpresa a Los Angeles per Hold My Hand durante le riprese del suo nuovo film), l’Oscar per la miglior canzone original è andato a NAATU NAATU dal film indiano RRR.
Gina Lollobrigida, assieme all’artista del makeup Maurizio Silvi sono stati ricordati nel breve segmento In Memoriam.
Angela Tangorra
Immagine dal profilo Instagram di Jamie Lee Curtis