Lo dice una indagine di Coldiretti in occasione del Vinitaly
Secondo l’84% degli italiani bere vino fa bene alla salute. Il dato emerge da uno studio presentato in occasione del Vinitaly da Coldiretti.
Secondo l’indagine, un italiano su tre ritiene che con scritte allarmistiche come quelle apposte sui pacchetti di sigarette si ridurrebbe il consumo di vino che è ritenuto da ben il 46% l’espressione della cultura nazionale e dei territori, secondo l’indagine Coldiretti/Centro Studi Divulga. Una risposta al via libera dell’Unione Europea alle etichette allarmistiche sul vino richiesto dall’Irlanda che potrà adottare sulle bottiglie avvertenze terroristiche, che non tengono conto delle quantità, come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”.
“È del tutto improprio assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come il vino che in Italia è diventato l’emblema di uno stile di vita “lento”, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che le nuove politiche rischiano di colpire ingiustamente il prodotto simbolo del Made in Italy che è il più presente sulle tavole estere. Circa la metà (42%) di chi non rinuncia al nettare di Bacco lo fa regolarmente, con punte del 49% se si considerano gli individui con un elevato livello di istruzione e del 46% degli ultra sessantacinquenni, secondo Coldiretti/Centro studi Divulga. La dimostrazione che nella cultura degli italiani il vino rientra a pieno titolo come componente della dieta
mediterranea, che ha consentito al Belpaese di raggiungere cifre da record per quanto riguarda la longevità.
Angela Tangorra