Nuova giornata di allerta rossa in Emilia-Romagna,con scuole chiuse fra Cesena e Bologna. E intanto sono 9 le vittime dell’alluvione che ha colpito la regione con 21 fiumi esondati. Gli sfollati sono 5mila, le persone fatte evacuare 13mila. Nella notte nuovi allagamenti si sono verificati nella zona di Ravenna.
Ordine di evacuazione immediata a persone e aziende di Villanova di Ravenna, Filetto e Roncalceci, per rischio di allagamenti provocati dalla rottura del Lamone tra Reda e Fossolo. Il Comune di Ravenna segnala alle persone
che non possono andare da amici e parenti l’area di accoglienza allestita al Cinema City al Museo Classis di Classe. “Si sta procedendo ad inviare dei pullman nelle frazioni interessate. Passare parola. Limitare al massimo gli spostamenti”, comunica l’amministrazione.
Nella notte, in provincia di Ravenna, diversi corsi d’acqua sono esondati interessando i comuni di Conselice (dove i vigili del fuoco sono stati impegnati nell’evacuazione di 40 anziani da una casa di cura), Cotignola, Sant’Agata Sul Santerno, Lugo di Romagna, Cotignola, Faenza e Solarolo. In questi centri abitati sono state eseguite numerose evacuazioni e molte altre ne rimangono da svolgere. In particolare, a Faenza sono da evacuare 10 ragazzi da un istituto. I livelli delle acque in generale si stanno abbassando leggermente.
La frattura fra Reda e Fossolo ha sovraccaricato il Canale emiliano-romagnolo e tutta la rete secondaria dei canali consortili, con l’acqua che ha invaso parti significative delle campagne: allagamenti a Russi, Godo, San Pancrazio e Villanova di Ravenna. Durante la notte il Comune è intervenuto, con il supporto della Polizia locale, informando i cittadini di Villanova, invitandoli ad andare ai piani alti, offrendo a chi fosse impossibilitato il primo piano della sede del centro civico o la sistemazione al Cinemacity.
Evacuazioni in corso ancora anche a Castel Bolognese, sempre provincia di Ravenna, dove si è registrato un problema di assenza di acqua potabile. Il Comune ha distribuito l’acqua dove ha potuto e al palazzetto dello sport è arrivata un’autobotte.
Intanto il prossimo 23 maggio si riunisce il Consiglio dei ministri sull’emergenza maltempo. Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, oggi incontrerà il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto. Al Consiglio dei ministri “verrà deliberato lo stato di calamità” per le zone colpite dall’alluvione e “si risponderà ai primi interventi. E’ già stato annunciato il blocco dei mutui e delle riscossioni tributarie”, ha detto il ministro.
La macchina dei soccorsi non si e’ mai spenta perche’ la priorita’ e’ mettere al sicuro i cittadini ma inizia già la conta dei danni con tante aziende rimaste in ginocchio. Un “nuovo terremoto” dice il presidente della Regione Stefano Bonaccini, proprio a pochi giorni
dall’anniversario del sisma del 2012.
La protezione civile ha emesso un’allerta arancione in Lombardia, Marche e Toscana. Gialla in Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio e Molise.
Il presidente della Regione spiega che “la portata della devastazione del maltempo è quella di un altro terremoto: saranno danni quantitativamente minori, ma saranno di qualche miliardo di euro”. E chiarisce: “Come per il terremoto ricostruiremo tutto: al governo abbiamo detto che abbiamo bisogno di tante risorse, ma anche di norme speditive, c’è bisogno di un commissario straordinario, adempimenti per i lavoratori, per prorogare scadenze, mutui rate, tanti investimenti. Purtroppo abbiamo una grande esperienza in materia. Le istituzioni devono avere l’ossessione di stare vicine alle persone”, ha aggiunto Bonaccini. “Abbiamo 280 frane attive in oltre 60 comuni; piu’ di 400 strade che sono distrutte o interrotte – ha concluso – sono le persone la prima cosa che conta e bisogna mettere al riparo e in sicurezza loro e lo stiamo facendo”.
E proseguono da quarantott’ore le operazioni di soccorso, con le maggiori criticità tra le province Forli’ Cesena e Ravenna. Sono 2mila gli interventi, piu’ di 900 i vigili del fuoco al lavoro con oltre 300 mezzi. In Emilia Romagna, 760 vigili del fuoco, di cui 400 giunti in rinforzo da altre regioni, sono impegnati nelle operazioni di soccorso con 250 automezzi, tra cui 25 piccoli natanti, 5 anfibi, 10 mezzi di pompaggio, 5 elicotteri e 10 droni. Oltre 1.500 gli interventi effettuati finora: 690 a Bologna, 320 a Ravenna, 310 a Forli’ Cesena, 220 a Rimini.
Coldiretti stima i primi ingenti danni alle produzioni agricole: sono finite sott’acqua oltre cinquemila aziende con serre, vivai e stalle dove si contano animali affogati e decine di migliaia di ettari allagati di vigne, kiwi, susine, pere, mele, ortaggi e cereali e strutture di lavorazione dei prodotti agricoli. Ci sono difficoltà – sottolinea la Coldiretti – anche a garantire l’alimentazione degli animali allevati anche perché è stato compromesso il foraggio e manca l’acqua per abbeverarli nelle zone collinari con problemi di viabilità per i danni alle infrastrutture rurali a causa di frane e smottamenti. “Il settore più colpito – precisa la Coldiretti – è quello dell’ortofrutta con il lento deflusso dell’acqua rimasta nei frutteti che “soffoca” le radici degli alberi fino a farle marcire e il rischio di far scomparire intere piantagioni che impiegheranno anni prima di tornare produttive Si rischia di mandare in crisi una intera filiera. La produzione lorda
vendibile dell’ortofrutta vale nella regione 1,2 miliardi di euro” sottolinea la confederazione agricola, secondo la quale “
i danni sono incalcolabili in attesa del deflusso delle acque”. “Stante la situazione straordinaria, riteniamo necessario –
conclude il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – un Decreto Legge Speciale del governo e il relativo stanziamento di risorse congrue ad affrontare i danni subiti”.
La forza dell’Emilia- Romagna, anche stavolta, intanto, viene fuori. Terminate le piogge, a Cesena, dopo l’esondazione del Savio, i cittadini si rimboccano le maniche per ripulire strade e abitazioni. A darsi da fare soprattutto i giovani, muniti di badili, che si sono organizzati sulle chat e tra gruppi di amici per spalare il fango. Tra i gruppi Telegram
utilizzati vi è ‘Sos Cesena’, già impiegato prima dell’attuale emergenza per piccole necessità di ogni tipo.
Nelle ultime ore si è trasformata nella chat di richieste di aiuto, come lo sgombero di cantine e vani allagati. C’è chi avvisa di anziani con elettrodomestici da buttare, chi si offre per portare cibo, secchi per portare via l’acqua, coperte. E così già da ieri si sono visti per le strade della città frotte di giovanissimi provenienti anche da altri comuni della Romagna, con stivali e badili.
Stefania Losito
(Foto in copertina dal profilo Facebook di Stefano Bonaccini)