Papa Francesco incontra gli artisti nella Cappella Sistina e lancia loro un appello: “Fatevi interpreti del grido silenzioso dei poveri”. “Sono felice di questo incontro con voi – ha esordito il Pontefice – ma, prima di salutarvi, ho ancora una cosa da dirvi, che mi sta a cuore. Vorrei chiedervi di non dimenticarvi dei poveri, che sono i preferiti di Cristo, in tutti i modi in cui si è poveri oggi. Anche i poveri hanno bisogno dell’arte e della bellezza. Alcuni sperimentano forme durissime di privazione della vita; per questo, ne hanno più bisogno. Di solito non hanno voce per farsi sentire. Voi potete farvi interpreti del loro grido silenzioso”.
Poi è andato avanti, ha raccontato l’importanza della bellezza e del rapporto con l’arte. “Molti sperano che l’arte torni maggiormente a frequentare la bellezza”, ha detto papa Francesco. “Certo, come dicevo c’è anche una bellezza futile,
artificiale e superficiale, persino ingannatrice – ha osservato – ma credo che ci sia un criterio importante per discernere,
quello dell’armonia. La bellezza vera, infatti, è riflesso dell’armonia”. “Essa, se posso dire così – ha aggiunto il Pontefice – è la virtù operativa della bellezza: è il suo spirito di fondo, in cui agisce lo Spirito di Dio, il grande armonizzatore del mondo”. “L’armonia è quando ci sono delle parti, diverse tra loro, che però compongono un’unità – ha sottolineato – è una cosa difficile, che solo lo Spirito può rendere possibile: che le differenze non diventino conflitti, ma diversità che si integrano; e nello stesso tempo che l’unità non sia uniformità, ma ospiti ciò che è molteplice”.
“L’armonia fa questi miracoli, come a Pentecoste – ha aggiunto Bergoglio – quanto è attuale questo messaggio: siamo
in un tempo di colonizzazioni ideologiche mediatiche e di conflitti laceranti; una globalizzazione omologante convive con tanti localismi chiusi. Anche la Chiesa può risentirne. Il conflitto può agire sotto una finta pretesa di unità; così le
divisioni, le fazioni, i narcisismi”. “Abbiamo bisogno che il principio dell’armonia abiti di più il nostro mondo – ha concluso il Papa.
“Voi artisti potete aiutarci a lasciare spazio allo Spirito. Quando vediamo l’opera dello Spirito, che è creare l’armonia delle differenze, non annientarle, non uniformarle, ma armonizzarle, allora capiamo cosa sia la bellezza. La bellezza è quell’opera dello Spirito che crea armonia”. Poi l’augurio: “Il vostro genio percorra questa via”.
Gli artisti riescono a “sognare nuove versioni del mondo”, a “scandagliare la realtà al di là delle apparenze”, a sottrarsi “dal potere suggestionante” di una presunta bellezza superficiale “complice dei meccanismi economici che generano disuguaglianze” perché l’arte “vuole agire come coscienza critica della società”. “Come i profeti biblici, ci mettete di fronte a cose che a volte danno fastidio, criticando i falsi miti di oggi, i nuovi idoli, i discorsi banali, i tranelli del consumo, le astuzie del potere”. Così Papa Francesco ricevendo nella Cappella Sistina oltre 200 artisti da tutto il mondo.
Stefania Losito