Hanno discusso principalmente di Giustizia il Capo dello Stato Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni, in un’ora di colloquio. In particolare della riforma Nordio in arrivo in Parlamento. E chiaramente hanno affrontato anche le tensioni con una parte della magistratura e i casi Delmastro, Santanchè e La Russa. La maggioranza parla di un incontro disteso e dal Quirinale viene assicurato che il faccia a faccia “è stato cordiale, costruttivo”. Al centro anche i ritardi del Pnrr e il sostegno all’Ucraina. Meloni esclude cambi nel governo. E la questione immigrazione: l’Italia intende “assumere una forte iniziativa per richiamare l’attenzione piena dell’Unione europea e della Nato sull’Africa”.
A proposito dei casi Delmastro, Santanché e La Russa, sono stati affrontati in primis perché Mattarella è presidente del Consiglio superiore della magistratura e segue con attenzione le vicende. Nei giorni scorsi ha ricevuto al Quirinale la prima Presidente della Corte di Cassazione, Margherita Cassano, e il Procuratore Genera e della Corte, Luigi Salvato. La riforma della Giustizia attende il via libera del presidente per l’invio alle Camere. La firma ci sarà – rimarcano fonti della maggioranza – e spetterà poi a Camera e Senato affrontare i nodi. Il Quirinale sarà poi chiamato a una nuova verifica prima della promulgazione.
Seguendo queste logiche, il presidente Mattarella avrebbe sondato la premier per capire fino a che punto ci sia una disponibilità ad aprire un confronto con le toghe su alcuni punti del ddl. La posizione della premier è chiara, confermano fonti dell’esecutivo, è quella ribadita a Vilnius, dove ha criticato il modo con cui Santanché ha saputo
di essere indagata e l’imputazione coattiva contro Delmastro, ribadendo poi la volontà di procedere con la separazione delle carriere. Più sfumata la posizione sul concorso esterno in mafia. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha parlato di rimodulazione. Ma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha frenato: “Non è un tema in
discussione, il governo non farà alcun passo indietro nella lotta alla criminalità organizzata. Ci sono altre priorità”.
Mantovano si è mostrato però preoccupato da una sentenza della Cassazione che “ha rivisto il concetto stesso di criminalità organizzata”, “creando allarme nei tribunali” perché vengono messe in discussione “le aggravanti speciali, i benefici penitenziari e così via”. Su questo, quindi, i giudici “dovranno fare chiarezza”. Un tema su cui il governo potrebbe intervenire anche con un decreto, si narra al ministero.
Intanto la premier, chiudendo tra gli applausi il suo collegamento video con la piazza di Valencia, nel corso di una manifestazione elettorale del leader di Vox, Santiago Abascal, ha commentato: “In Italia stiamo difendendo gli interessi degli italiani e sono sicura che dal 23 di luglio, lo stesso si potrà fare in Spagna con un governo di patrioti con Vox. Viva Italia, Viva Spagna, viva i patrioti europei”. “Ci accompagna una persona che difende la sua patria e la libertà dei suoi compatrioti”. Così il leader di Vox, Santiago Abascal, aveva introdotto a sorpresa l’intervento della premier italiana.
Stefania Losito