La Puglia quest’anno perde due Spighe Verdi, i riconoscimenti per le località green conferiti da Fee, Foundation for Environmental Education, presente in 81 Paesi nella gestione del programma internazionale Bandiera Blu, un eco-label volontario assegnato alle località turistiche balneari. Si tratta di Ginosa di Puglia, nel tarantino, e Pietramontecorvino, nel Foggiano. Anche le Marche perdono un comune, Senigallia, mentre con 12 new entry salgono a 72, dai 63 dello scorso anno, i comuni rurali premiati in tutta Italia.
Quattordici le regioni coinvolte con il Piemonte che mantiene il primato con 12 spighe verdi seguito dalla Toscana con 9 riconoscimenti; le Marche, con 8 località premiate e 8 anche per la Calabria. Poi la Puglia e Umbria con 7, la Campania con 6, il Lazio con 5. Due spighe verdi in Veneto, Liguria, Abruzzo e Lombardia. Una spiga in Emilia-Romagna ed entra anche la Basilicata con Nova Siri, nel Materano.
“Le Spighe Verdi non premiano un modello astratto di gestione territoriale – spiega Claudio Mazza, presidente della Fee Italia – ma certificano azioni mirate e concrete, scelte quotidiane di amministrazioni, imprese e cittadini che concorrono a una gestione virtuosa accertata e condivisa. Si certificano dunque quei Comuni rurali che sanno porre al centro sfide importanti: dalla gestione ambientale al turismo, dall’agricoltura, cui sono fortemente vocati, alla cultura e all’enogastronomia, dalla mobilità sostenibile alla protezione e valorizzazione del paesaggio“.
La Puglia fa segnare sette comuni Spighe Verdi: Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Maruggio, Ostuni e Troia.
Stefania Losito