Scontri sui Navigli, a Milano, la scorsa notte, tra tifosi del Paris St. Germain e del Milan, che si sfidano questa sera in Champions League.
I francesi sono stati raggiunti da una cinquantina di supporter rossoneri, che hanno dato vita a una serie di azioni violente. Un tifoso parigino è stato ferito in modo grave da due coltellate a una gamba ed è stato trasportato al Policlinico.
Per riportare la situazione alla normalità, in piazza XXIV Maggio si sono rese necessarie da parte delle forze dell’ordine alcune cariche di alleggerimento verso i tifosi francesi. In quei frangenti, un poliziotto è stato colpito a una gamba da un oggetto contundente riportando una ferita lacero-contusa, mentre un altro è stato colpito da un altro oggetto riportando una ferita al labbro.
Sono 73 i tifosi francesi identificati e uno fermato per lesioni a pubblico ufficiale.
Dovrà “allontanarsi subito” da Milano, dove non potrà “fare più rientro”, altrimenti rischia di finire in carcere. Con queste parole, nell’aula delle direttissime, il giudice ha convalidato l’arresto in flagranza e ha disposto il divieto di dimora nel capoluogo lombardo per l’ultrà. Il 30enne, stando alle indagini della Polizia, avrebbe colpito con una spranga al volto uno degli agenti intervenuti per sedare i tafferugli (per il poliziotto 5 giorni di prognosi). Il giovane, interrogato in aula, ha detto che “sono stati i tifosi del Milan ad attaccarci mentre noi eravamo seduti in un bar”, in zona Navigli. E ha provato, poi, a sostenere di non aver colpito l’agente, ma di aver “gettato a terra la spranga”.
Il giudice non ha creduto alla versione dell’uomo, evidenziando i “gravi indizi di colpevolezza” a suo carico e le
“esigenze cautelari per la tutela della collettività”, come il pericolo che commetta altri reati dello stesso tipo.
“Ero in un bar con degli amici e ad un tratto sono arrivati i tifosi Milan ad attaccarci, personalmente io ho ricevuto una sprangata sulle spalle, mi hanno aggredito mentre ero seduto”, ha detto il 30enne, che ha raccontato di vivere a Parigi e di essere dipendente di una società.
“Ho avuto paura – ha proseguito davanti al giudice – sono fuggito da loro, mi sono rifugiato in un ristorante e uscendo mi sono munito di una spranga di ferro trovata, era un pezzo di una sedia. Poi, arrivata la polizia mi ha messo contro il muro e io ho detto ‘calmatevi’ e ho alzato le mani. Avevo intanto gettato a terra la sbarra”.
L’uomo, che ha detto di essere arrivato a Milano per la partita di stasera e di avere un biglietto aereo per oggi per
rientrare in Francia, è stato trovato la scorsa notte senza documenti. “Non metto in discussione l’attacco subito, ma lui si è armato di una spranga e non si è affatto limitato a difendersi”, ha spiegato il viceprocuratore onorario che ha
chiesto il divieto di dimora. Richiesta accolta dal giudice. La difesa ha tentato di sostenere la tesi dell’eccesso di legittima difesa.
IL MESSAGGIO DEL CLUB LOMBARDO – “Il Milan condanna ogni forma di violenza: per noi il calcio è passione, non odio. Lo sport è fatto per unire, non dividere”: il club rossonero condanna così, con parole in inglese, italiano e francese, gli scontri avvenuti nella notte tra tifosi del Milan e del Psg. Il messaggio è stato pubblicato sul profilo X del club rossonero.
Gianvito Magistà (aggiornamenti di Stefania Losito)