Il gup del Tribunale di Bari ha condannato a un anno di reclusione, per corruzione per l’esercizio della funzione, il direttore generale dell’Ager Puglia (l’Agenzia regionale per i rifiuti) Gianfranco Grandaliano. Per l’accusa Grandaliano, nel 2017, si sarebbe fatto pagare la festa di compleanno da un imprenditore, al quale poi sarebbero stati affidati dei lavori. Grandaliano ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato: con lui erano inizialmente imputati l’imprenditore Rocco Lombardi e il suo collaboratore Pietro Piemontese, che per la stessa vicenda sono a processo con rito ordinario.
I fatti contestati risalgono al 6 agosto 2017, in occasione del cinquantesimo compleanno del manager. Per la Procura, la festa che Grandaliano organizzò in un noto ristorante sul mare a Mola di Bari – dal costo totale di 2900 euro – sarebbe stata pagata direttamente da Lombardi. In cambio, l’imprenditore avrebbe ricevuto dal manager informazioni su un finanziamento da un milione di euro che l’Ager avrebbe stanziato – pochi giorni dopo la festa – per i lavori straordinari di pulizia e rimozione dei rifiuti accumulati sui cigli delle strade extraurbane di alcuni comuni pugliesi. In questo modo, avrebbe consentito all’azienda di Lombardi di presentare tempestivamente la
documentazione per ottenere l’affidamento diretto per l’esecuzione dei lavori nel Comune di Cellammare (Bari) per un totale di poco più di 21mila euro.
Tra gli atti su cui la Procura aveva formulato l’accusa ci sarebbero le due fatture da 900 e 2000 euro emesse dall’azienda di Lombardi nei confronti del ristorante in cui si è svolta la festa. Grandaliano, secondo il suo avvocato, credeva che l’evento fosse stato organizzato e pagato dalla moglie. Le motivazioni della condanna saranno depositate entro 90 giorni.
Michela Lopez