La Commissione europea ha valutato positivamente la revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza proposta dall’Italia, che include un capitolo ‘RePowerEU’. Il piano dell’Italia ha ora un valore di 194,4 miliardi di euro, di cui 122,6 in prestiti e i restanti 71,8 in sovvenzioni, e copre 66 riforme, sette in più rispetto a quello originale, e 150 investimenti. Le misure, sottolinea la Commissione, mirano a rafforzare le riforme chiave in settori come giustizia, appalti pubblici e diritto alla concorrenza. Una serie di nuovi o potenziali investimenti, si legge ancora, mira a promuovere la competitività e la resilienza dell’Italia e a promuovere la transizione verde e digitale. “Questi investimenti”, sottolinea la Commissione nella sua valutazione, “riguardano settori come le energie rinnovabili, le filiere verdi e le ferrovie”.
Soddisfatta la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il governo mette a disposizione “della crescita economica” italiana “altri 21 miliardi di euro”, in pratica “una seconda manovra economica”. La premier ha incontrato le associazioni datoriali a Palazzo Chigi, spiegando che molte delle misure indirizzate alla crescita, alle infrastrutture e al sostegno del tessuto produttivo “sono state contemplate negli investimenti riformulati del Pnrr” e non nella legge di bilancio, che è “per forza di cose seria e responsabile”. Si tratta, ha sottolineato ancora la premier, di risorse “frutto della rimodulazione del piano in un’ottica di efficientamento”.
Per il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, i decreti legislativi della delega fiscale, il decreto anticipi la legge di bilancio e la revisione del Pnrr costituiscono quattro tasselli che si completano e si integrano a vicenda. Il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, ha invece assicurato “entro l’anno il pagamento della quarta rata e gli obiettivi della quinta”.
Vincenzo Murgolo