Corruzione, appalti truccati per i servizi al cimitero “San Brunone” di Taranto e richiesta di denaro alle famiglie dei defunti, fino a 250 euro per ciascuna tumulazione. La Polizia ha eseguito 8 arresti. Avrebbero permesso a una cooperativa sociale di aggiudicarsi in modo illecito la gestione di alcuni servizi per alcuni anni con un importo della gara di sette milioni di euro.
L’indagine della Procura è scattata ad aprile 2021 dopo un incendio in cui presero fuoco due mezzi di una società che gestiva i servizi cimiteriali per conto del Comune.
La sospensione per 12 mesi dell’esercizio di ogni facoltà inerente il pubblico ufficio di dirigente di ente pubblico è stata notificata a Barbara Galeone, funzionario della direzione Ambiente, componente della commissione giudicatrice per la gara europea a procedura aperta per l’appalto di gestione dei servizi cimiteriali.
Il gip Giovanni Caroli, a quanto si è appreso, ha respinto la richiesta del pubblico ministero Maria Grazia Anastasia di
applicazione degli arresti domiciliari nei confronti di altri due dirigenti indagati: il comandante della Polizia Locale
Michele Matichecchia e il direttore generale del Comune Carmine Pisano. E’ stato poi disposto il divieto di esercitare, per 12 mesi, anche per interposta persona, il ruolo di dirigente di imprese, a Filomena Clarisa Francisco, amministratrice della cooperativa Kratos.
L’indagine, condotta dagli investigatori della squadra mobile di Taranto sotto la direzione della Procura, si è sviluppata
dall’aprile del 2021, a seguito di un incendio, avvenuto nei pressi dell’ingresso principale del cimitero S. Brunone, di due automezzi di proprietà di una società che all’epoca dei fatti gestiva, per conto del Comune, i servizi cimiteriali.
Le indagini hanno svelato l’esistenza di una presunta associazione per delinquere, composta da alcuni necrofori in
servizio presso il cimitero e dipendenti della società assegnataria dei servizi cimiteriali.
“Un aspetto particolare che si evince dall’attività di indagine – è detto in una nota della Questura – è l’odioso spaccato criminale nel quale, soprattutto in situazioni di necessità, si è verosimilmente approfittato di sentimenti di affezione e dolore in cui le persone vengono a trovarsi allorché un familiare viene a mancare”.
Stefania Losito