L’ordine parte da Strasburgo e penetra i 27 dell’Unione Europea. Dal 2050 le case saranno a emissioni zero, riscaldate da pompe di calore o con impianti fotovoltaici. L’installazione delle caldaie sarà vietata dal 2030, anno in cui tutti i nuovi edifici dovranno essere realizzati secondo gli standard. Il piano prevede da subito la ristrutturazione del 16% degli immobili pubblici con le peggiori prestazioni entro il 2030; il 26% entro il 2033. Saltato l’obbligo di passaggio alla classe E di tutti gli immobili residenziali entro il 2030. La direttiva concede più tempo ai privati, con l’unico obbligo di rendere le case neutre dal punto di vista climatico entro il 2050. Totalmente contraria la Lega, che ha protestato platealmente in aula con Angelo Ciocca, che mostrato in cartellino rosso. Le previsioni, invece, trovano il pieno appoggio del centrosinistra, per cui gli interventi sono un volano per l’economia.
Michele Paldera