Il Ministero dell’Interno: previsto per legge, non finalizzato per forza a scioglimento
Scossone a Bari a tre mesi dalle elezioni. Il Ministero dell’Interno ha avviato l’iter per verificare la presenza di infiltrazioni mafiose al Comune. Lo ha annunciato il sindaco, Antonio Decaro, definendo la situazione un atto di guerra contro la città e le persone per bene. Se si dovesse arrivare allo scioglimento e alla nomina di un commissario le elezioni slitterebbero sino a 18 mesi.
Decaro ha detto che proprio martedì, su richiesta del ministero, aveva inviato al prefetto un dossier di migliaia di pagine con tutte le iniziative che negli anni la sua amministrazione ha svolto contro mafia e criminalità. Evidentemente, ha detto il sindaco, non lo hanno nemmeno letto.
“L’atto – ha aggiunto – come un meccanismo a orologeria, segue la richiesta di un gruppo di parlamentari di centrodestra pugliese, tra i quali due viceministri del Governo e si riferisce all’indagine per voto di scambio in cui sono stati arrestati tra gli altri l’avv. Giacomo Olivieri e la moglie, consigliera comunale eletta proprio nelle file di centrodestra”.
Si tratta dell’inchiesta su un presunto intreccio mafia-politica in occasione delle elezioni 2019 che alcune settimane fa ha portato all’arresto di 130 persone, tra cui molti esponenti dei clan baresi Parisi-Palermiti. L’ex consigliera comunale Maria Carmen Lorusso, stando all’ipotesi accusatoria, sarebbe stata eletta nelle file del centrodestra grazie ai voti dei clan mafiosi, per poi passare tempo dopo nella maggioranza di centrosinistra.
“Gli stessi soggetti che nel 2019 hanno portato in Consiglio Comunale due consiglieri arrestati per voto di scambio – quindi ha scritto il sindaco – ora spingono per lo scioglimento di un grande capoluogo di regione, evento mai successo in Italia, nemmeno ai tempi dell’inchiesta su Mafia Capitale”.
“È un atto gravissimo – ha proseguito Decaro – che mira a sabotare il corso regolare della vita democratica della città di Bari, proprio, guarda caso, alla vigilia delle elezioni. Elezioni che il centrodestra a Bari perde da vent’anni consecutivamente. Per le quali stenta a trovare un candidato e che stavolta vuole vincere truccando la partita”.
Decaro ha, infine, annunciato che pubblicherà il dossier inviato al ministero, così che i cittadini baresi possano giudicare da soli.
Nella tarda serata è arriva la replica del Ministero dell’Interno che ha dichiarato che l’attività ispettiva è un atto dovuto e “reso necessario in esito ad un primo monitoraggio disposto dal Viminale circa i fatti emersi a seguito dell’indagine giudiziaria che ha portato a più di 100 arresti nel capoluogo pugliese e alla nomina, da parte del Tribunale, ai sensi dell’art. 34 del codice antimafia, di un amministratore giudiziario per l’azienda Mobilità e Trasporti Bari spa, interamente partecipata dallo stesso Comune”.
Il Viminale ha precisato, inoltre, che l’ispezione non è finalizzata allo scioglimento del Comune “bensì ad un’approfondita verifica dell’attività amministrativa, anche a tutela degli stessi amministratori locali che potranno offrire, in quella sede, ogni utile elemento di valutazione”.
Gianvito Magistà