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Stop alle proroghe per tavolini e dehors: il ministro Urso li vuole rendere strutturali. Plauso dei commercianti, contrario il Codacons

Stop alle continue proroghe: si va verso una regolamentazione strutturale della presenza di tavolini e dehors fuori da bar, ristoranti e locali della movida nelle città. Attualmente sono salvi fino al prossimo Natale con la conferma della legge contenuta nel Ddl Concorrenza che permette agli esercenti di usare il suolo pubblico senza pagare il canone di occupazione ma il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, punta a una strutturazione delle regole in un decreto. Il governo, specifica il titolare del Mimit, nel disegno di legge sulla concorrenza sta pensando di “rendere
strutturale la normativa sui dehors, sui tavolini all’aperto, al fine di migliorare il decoro dei centri urbani. Stiamo lavorando con Anci per mettere a punto una norma che tenga insieme le due cose: migliorare il decoro urbano anche attraverso i tavolini all’aperto e i dehors”.

Sui dehors “è chiaro che siamo favorevoli” ai progetti per renderli strutturali “perché si mette mano a un tema molto delicato dove molto spesso c’è la fantasia delle amministrazioni comunali”, ha commentato il presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, citando ad esempio le ordinanze restrittive di Milano a margine dell’evento alla Camera per la Giornata della ristorazione. “Al di là della polemica milanese, c’è un tema di desertificazione commerciale, allora il pubblico esercizio sta diventando uno strumento formidabile di rigenerazione urbana grazie anche alle occupazioni esterne che danno sicurezza, vivibilità, animazione, e contrastano il degrado che si vede nelle zone caratterizzate da desertificazione commerciale”, osserva Stoppani.
Il progetto anticipato dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, aggiunge Stoppani, “ha la finalità di
favorire queste occupazioni esterne e semplificare gli adempimenti”. Per il presidente di Fipe, “sta cambiando il modo
di usufruire le città”. “Vivendo in una città come Milano e vedendo la numerosità e la frequentazione, sono confortato –
conclude – perché finché i giovani si trovano in questo modo ordinato, pulito e organizzato, c’è la possibilità di
contrastare il degrado”.

“Uno stupro ai danni dei centri storici e delle città e un immenso regalo a bar e ristoranti sulla pelle dei cittadini” è invece il commento di tutt’altro tenore del Codacons. “Nonostante non sussistano più i presupposti dell’emergenza Covid che avevano permesso a bar e ristoranti di occupare il suolo pubblico con una invasione selvaggia di pedane e tavolini, il governo vuole rende strutturale una misura che ha causato solo caos e degrado – afferma il presidente Carlo Rienzi – dehors, ombrelloni, pedane, tavoli e sedie installati su strade e piazze arrecano un enorme danno ai cittadini, che vengono privati di spazi pubblici e costretti a camminare facendo lo slalom tra le strutture piazzate da bar e ristoranti. Un caos che danneggia anche il decoro urbano e il turismo, rovinando l’immagine delle nostre città agli occhi dei visitatori stranieri. Senza contare l’abusivismo e l’assenza di controlli, che porta spesso all’occupazione di più spazio pubblico rispetto a quello consentito dai regolamenti locali”. “Per tale motivo siamo pronti alle barricate per contrastare qualsiasi misura del Governo che liberalizzi i dehors e crei danni al decoro urbano e ai cittadini”, conclude Rienzi.

Stefania Losito

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