Marco Masini è carico di entusiasmo e vive bene questo momento così impegnato in giro per l’Italia a presentare il suo nuovo disco “Spostato di un secondo”. “Sto bene” racconta in diretta su Radionorba, intervistato da Daniele. “Racconto un altro io che sta vivendo un’altra visione della vita, una evoluzione e un cambiamento e sono sempre io che cresco, invento anche la possibilità di rappresentare come sarà il domani e lo faccio anche perché anticipare è meglio che dover arrivare dopo“.
Marco ha partecipato al suo ottavo festival ma rispetto a Sanremo ammette di non sentirsi un veterano perché “non si è mai veterani”. “Ogni volta – spiega – è nuovo, diverso, il festival di quest’anno poi ha portato novità e una comunicazione in tv diversa. L’idea di Carlo Conti di portare Maria al festival era l’uovo di Colombo, nel senso che lo pensavano tutti ma non lo aveva fatto nessuno. Ha fatto numeri incredibili regalando una occasione di esposizione pazzesca per chi ha avuto l’onore di esserci e la musica del festival quest’anno è la più suonata dalle radio. Sono veramente contento di come sia stato e credo che chi raccoglierà l’eredità non avrà un compito facile!”
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“Spostato di un secondo” è anche il titolo della canzone del festival e Marco lo spiega così: “Gli errori insegnano il modo per arrivare prima e quando si cresce anagraficamente hai una consapevolezza diversa che ti dà l’opportunità di arrivare prima e fare le cose giuste. Da giovane non lo fai per istinto ed esperienza. Gli errori sono sempre stati fatti nella vita in modi diversi, anche in amore: alla fine è capire gli errori e farne buon uso nelle nostre scelte. Vivendo veramente ce la si fa, la vita ricomincia sempre quando hai la possibilità di rinascere e sentirti vivo e anche dopo non esserti sentito vivo”.
Daniele sottolinea gli spunti che derivano dalle riflessioni di Marco che ammette: “Non sono un saggio, anzi, sono un Siddharta sempre alla ricerca della verità mai assoluta e il fatto di sentire ancora dolore nella vita è importante perché cresci, migliori”.
Al festival scelse di portare la cover di “Signor tenente” di Giorgio Faletti che ha avuto il piacere di conoscere e frequentare: “E’ stato un uomo che ho vissuto anche dal punto di vista artistico in un momento particolare, breve ma intenso, con cui ho avuto la possibilità di collaborare, di sbirciare nei suoi appunti, alcuni usciti alcuni no. Lui è un uomo che si è evoluto e si è saputo adattare e ha anticipato i tempi dal “Drive in” fino ai libri che ha scritto con semplicità e genialità. La genialità … quella non si trasmette, ma il coraggio sì e ho cercato di cantare la sua canzone, un brano degli anni 90 che rappresentava un momento di cronaca importante, che esprimeva un disagio simile a quello di adesso, le paure cambiano ma risultati sono sempre gli stessi. Quello che io ho rappresentato è stato una canzone attuale rifatto con arrangiamenti diversi”.
Il 30 aprile da Montecatini partirà il tour di Marco Masini che sarà il 9 maggio a Pescara e il 16 a Lecce: “L’emozione del concerto ce l’hai solo se sei lì, non è clonabile, non è scaricabile, perché la musica va vissuta anche così. Oggi abbiamo un sistema che ti comunica una canzone quando è appena uscita e magari in maniera gratuita, ma il grande nucleo della musica è il live. Lo puoi vivere con altre persone, vivi il rapporto con gli altri, un concerto è cultura musicale, aggregazione, è un rito, un momento … è quella cosa da fotografare e rivivere con un ricordo“.
A Bari probabilmente si esibirà in estate nella seconda parte del tour e Marco racconta di aver preferito gli auditorium e i teatri “perché l’acustica è perfetta e perché voglio portare al pubblico qualcosa dì nuovo e visibile, non solo canzoni. Vi invito a venire perché ci sarà da emozionarci“, promette.
Angela Tangorra