Israele non vuole una guerra in Libano, ma in caso di fallimento sul fronte diplomatico potrebbe infliggere notevoli danni a Hezbollah. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, durante la sua visita a Washington. “Hezbollah”, ha dichiarato, “capisce molto bene che possiamo infliggere pesanti danni in Libano se la guerra dovesse essere lanciata”. Israele, ha sottolineato Gallant, ha le capacità militari per riportare il Libano “all’età della pietra”, ma continua a preferire una soluzione diplomatica.
Intanto Germania e Olanda hanno chiesto ai propri cittadini di lasciare il Libano. “Sei già là? Lascia il Paese finché ci sono voli commerciali”, si legge in un post su X del ministero degli Esteri olandese, secondo cui “la situazione sta diventando sempre più instabile con il rischio di un ulteriore inasprimento del conflitto tra Israele ed Hezbollah”. In un messaggio analogo, sempre su X, il ministero degli Esteri tedesco ha scritto che “ai tedeschi in Libano viene chiesto urgentemente di lasciare il paese. La situazione al confine tra Israele e Libano è molto tesa”.
Sul fronte militare, invece, tre persone sono state uccise e altre 11 ferite in un attacco attribuito a Israele a sud di Damasco, in Siria. Lo ha sostenuto l’Osservatorio siriano per i diritti umani, ripreso dai media israeliani. L’attacco, secondo la stessa fonte, avrebbe centrato una struttura usata dagli Hezbollah e dalle milizie iraniane vicino la città di Sayyidah Zaynab.
Vincenzo Murgolo