E’ stato raggiunto nella notte l’accordo sulla cassa integrazione per i lavoratori ex Ilva, dopo oltre 14 ore di trattativa al
Ministero del Lavoro.
Il coordinatore della Fiom Cgil, Loris Scarpa, fa sapere che “nell’accordo prevediamo che, con il percorso di ripartenza,
siano garantiti tutta l’occupazione e la continuità salariale con un’integrazione dignitosa per le persone che per vivere
devono lavorare”. “Nell’accordo – si legge nella nota – c’è un piano di ripartenza che i commissari straordinari dovranno mettere in pratica, c’è la tutela occupazionale perché non sono previsti esuberi e soprattutto alla fine di questo percorso ci sarà la possibilità per tutti di rientrare al lavoro”.
Nell’aggiornamento del piano si legge che “a sostegno delle attività previste dal piano di ripartenza, sono state allocate risorse finanziarie provenienti dal prestito ponte da 320 milioni di euro assegnato dalla Commissione Europea e 300 milioni di euro provenienti dal patrimonio destinato di Ilva in amministrazione straordinaria”.
L’accordo prevede la cassa integrazione per 4.050 dipendenti totali (3.500 solo a Taranto) con un totale di 620
milioni di euro per il riavvio del siderurgico di Taranto. Il piano, si legge ancora, poggia tra l’altro sulla “individuazione
delle condizioni di esercizio degli impianti in normalita’ o gestione ordinata (sicurezza, ambiente, qualita’, costi) e progressivo riavvio degli impianti produttivi fermi”. Con l’entrata in marcia dell’altoforno 1 tra ottobre e novembre, la
produzione del 2024 si assestera’ a 1,9-2,2 milioni di tonnellate. Nel prossimo anno prevista una produzione di 4,5-5
milioni di tonnellate con la rimessa in marcia dell’altoforno 2 tra gennaio e febbraio. La ripartenza dei due altiforni vedra’ una preliminare fase di accensione di circa un mese che è ottobre 2024 per l’altoforno 1 e gennaio 2025 per il 2. Dal mese successivo i due altiforni saranno in produzione per poi rifermarsi per ulteriori lavori di manutenzione e di messa a punto. Nel 2026 l’andamento produttivo migliorerà, già dall’inizio del 2026 gli altiforni 1 e 4 saranno stabili ed ad essi da aprile 2026 si aggiungerà anche l’altoforno 2. Dalla primavera 2026, quindi, l’ex Ilva di Taranto riavrà tutti i suoi tre altiforni (1, 2 e 4) in attività.
Stefania Losito