Meloni a Casa Italia: “Non era una gara pari”. La “mamma” di Harry Potter: “Brutale ingiustizia a Carini”. Interviene anche Elon Musk
La pugile Angela Carini ha deciso di abbandonare il match, dopo meno di quaranta secondi, contro la rivale iperandrogina algerina Imane Khelif. L’azzurra si è inginocchiata sul ring e ha pianto, andando via senza stringere la mano all’avversaria. “Non mi sono arresa – ha spiegato – ma un pugno mi ha fatto troppo male e ho detto basta. Esco a testa alta”. Il coach azzurro Renzini la difende: “Tutta Italia le chiedeva di non combattere, lei voleva farlo. Nessuna premeditazione nel ritiro”. La premier Giorgia Meloni, a Casa Italia per salutare gli atleti, ha commentato: “Non era una gara pari. Alcune tesi portate all’estremo rischiano di impattare soprattutto sui diritti delle donne”. Ignazio La Russa: “Il suo ritiro le fa onore. L’aspetto in Senato per abbracciarla”.
Imane Khelif, però, non è un transessuale e neppure un uomo. Khleif ha i valori di testosterone molto più alti rispetto alla media, risultato dalle analisi e accettato dal Comitato olimpico come da regolamento. “Possiamo ragionare sull’equità dei criteri di accesso alle gare femminili delle Olimpiadi, ma basta con falsità e strumentalizzazioni politiche”. Così su X il sottosegretario al Mit e deputato di Forza Italia, Tullio Ferrante.
Sulle polemiche interviene, a gettare carne sul fuoco, anche la “mamma” di Harry Potter, J.K. Rowling: “Le Olimpiadi di Parigi saranno per sempre offuscate dalla brutale ingiustizia fatta a Carini”. La scrittrice britannica, popolare sia per essere autrice della saga ma anche per essere una paladina della difesa di una linea distintiva biologica fra donne e uomini, ha duramente criticato sul suo profilo di X l’incontro di pugilato tra le due. “A una giovane pugile è
stato appena portato via tutto ciò per cui aveva lavorato e si era allenata perché è stato permesso a un maschio di salire sul ring contro di lei”, ha commentato Rowling.
Anche Elon Musk si schiera con l’italiana Angela Carini e afferma che gli uomini non possono gareggiare negli sport per donne. Sul suo profilo X Musk commenta infatti con “assolutamente” il post di Riley Gaines in cui si afferma: “Gli uomini non appartengono agli sport per le donne #StandWithAngelaCarini”.
“Dispiace molto per come e’ andata. Sono andata all’angolo, ho alzato la mano e ho detto al Maestro (Renzini, ndr) che non riuscivo piu’ a continuare, non riuscivo piu’ a respirare. Non e’ da me arrendermi, sono una combattente ed ho sempre onorato il ring ma questa volta non ci riuscivo”. Così spiega quanto accaduto l’atleta azzurra.
Nelle analisi a cui Khelif si è sottoposta prima delle Olimpiadi, sono risultati elevati valori di testosterone che, di fatto, l’hanno fatta diventare un’atleta iperandrogina. L’Iba, l’associazione internazionale della boxe, aveva sospeso la pugile nordafricana perché, secondo loro documentazione, ha cromosomi maschili, ma con il non riconoscimento globale dell’Iba da parte del Cio, è stata riammessa.
A tal proposito interviene il segretario di Più Europa Riccardo Magi: “Imane è una donna con disfunzioni ormonali, non una persona trans come da giorni ripete la destra peggiore per un pugno di like. Imane è una donna che si è sottoposta a tutti i controlli medici prima di partecipare nella categoria femminile dei Giochi Olimpici, superandoli – spiega Magi – ma soprattutto, se Imane Khelif fosse davvero una persona trans, nella sua Algeria verrebbe perseguitata e punita, perché nel suo paese essere trans è un crimine. Ci dispiace davvero per Angela Carini, che da italiani abbiamo tifato, ma le fake news omobilesbotransfobiche fanno molto più male a migliaia di persone nel mondo. Il fatto che a ripeterle siano esponenti del governo manda K.O. il buonsenso e la civiltà”.
“Dopo anni di esperienza sul ring e una vita di lotte e sacrifici non me la sono piu’ sentita di combattere, dopo il primo minuto, a seguito di un duro colpo, ho iniziato a sentire un dolore troppo forte al naso e con la maturita’ da pugile ho detto basta”, ha concluso Carini, 25 anni di Napoli, portacolori delle Fiamme Oro, argento iridato nel 2019 a Ulan Ude.
Dal canto suo Imane Khelif rilancia: “Ringrazio tutto il popolo algerino, è la prima vittoria, spero di ottenere la seconda per essere certa della medaglia: poi punto all’oro”. E rivolge il primo pensiero ai tifosi che la sostengono anche contro le accuse di essere un uomo. “Tutte queste polemiche le danno la forza per andare avanti”, dice il suo allenatore, Mohamed Chaoua.
“Sostegno totale alla nostra campionessa Imane Khelif, che sta subendo un’ondata di odio ingiustificato”, commenta il centrocampista del Milan e della nazionale algerina Ismael Bennacer. “La sua presenza ai Giochi Olimpici è semplicemente il frutto del suo talento e della sua etica del lavoro. Crediamo in te per portare in alto i colori dell’Algeria”, scrive sui social.
Stefania Losito