Prime rughe, capelli grigi, più tempo per recuperare dopo l’esercizio fisico
Ci sono due periodi chiave della vita durante i quali il corpo subisce i segni del tempo e accelera il processo di invecchiamento: intorno ai 44 e ai 60 anni. Lo rivela uno studio dell’Università statunitense di Stanford, pubblicato sulla rivista Nature aging e rilanciato da Le Figaro. Il corpo umano non invecchia quindi in modo lineare. Per giungere a questi risultati, i ricercatori americani e singaporiani hanno prelevato campioni di sangue, feci e batteri dalla pelle, dalla bocca e dal naso di 108 persone di età compresa tra i 25 e i 75 anni residenti in California, negli Stati Uniti. “In tutto sono stati raccolti 5.405 campioni biologici e sono state acquisite 135.239 caratteristiche biologiche, per un totale di oltre 246 miliardi di punti dati”, si legge nello studio. A quarant’anni, lo studio mostra che le cellule muscolari e cutanee impiegano più tempo a recuperare dopo l’esercizio fisico o a rigenerarsi. Ciò può coincidere con la comparsa delle prime rughe, dei capelli grigi e un certo calo di energia. Anche la capacità di metabolizzare i grassi e l’alcol diminuisce. All’età di 60 anni si nota invece una disfunzione immunitaria, legata in particolare alla funzione renale e cardiaca e al metabolismo dei carboidrati. “E’ intorno a questa età che alcune malattie, come il diabete di tipo 2, compaiono più frequentemente a causa della maggiore difficoltà delle nostre cellule a utilizzare i carboidrati”.
Anna Piscopo